Il Teatro Nuovo di Napoli ospiterà martedì 26 novembre ‘Svelarsi’, uno spettacolo di e con un cast interamente al femminile. L’evento affronta tematiche complesse come il femminismo, l’umiliazione e l’autodeterminazione, promettendo una serata di riflessione e condivisione. Scritto e diretto da Silvia Gallerano, il progetto si rivolge a un pubblico esclusivamente femminile, proponendo un’indagine profonda sui corpi e sulle esperienze condivise dalle donne.
Un’esperienza teatrale inclusiva
‘Svelarsi’ si presenta come un percorso di ricerca che invita le donne, comprese le persone cis, trans e non binarie, a esplorare come il corpo influenzi la percezione e l’interazione con l’arte. La scelta di limitare il pubblico agli spettatori di sesso femminile non intende escludere gli uomini, ma piuttosto rispondere a una necessità di sicurezza e libertà di espressione. L’obiettivo è quello di creare un’atmosfera in cui il giudizio maschile, spesso considerato predatorio o oppressivo, lascia spazio a una comunicazione più sincera e aperta. Lo spettacolo si propone di stimolare una riflessione sulle dinamiche di potere e di visibilità, con domande su come i corpi, messi in scena, possano risuonare profondamente con le esperienze di chi assiste.
Durante lo spettacolo, le attrici si concentrano sui loro corpi e sugli vissuti che portano con sé. Viene offerta un’interpretazione inedita delle emozioni e delle esperienze di umiliazione e invisibilità, contribuendo a un discorso collettivo che cerca di dare voce a storie spesso rimaste nell’ombra. Questo nuovo approccio si presenta come un’opportunità per avere una visione condivisa di esperienze personali, creando così un senso di comunità e appartenenza.
La dualità dell’esperienza teatrale
All’interno dello spettacolo emerge una dualità tra sensazioni di compressione e potenza. Le attrici portano in scena esperienze di invasione dello spazio personale e di riduzione dell’individualità, contrastate da esplosioni di gioia e risate liberatorie. La rappresentazione di emozioni opposte crea una dinamica che invita il pubblico a riflettere su come i soprusi quotidiani possano essere affrontati. Attraverso il riso e il riconoscimento, lo spettacolo invita a trasformare il dolore in una forma di resistenza, mostrando che le esperienze di umiliazione possono rivelare contorni tragicomici.
Ogni attrice ha contribuito alla creazione dello spettacolo, scrivendo la propria storia attraverso il movimento e le parole, rendendo il risultato finale un’opera collettiva che valorizza la diversità delle esperienze femminili. La scrittura di corporeità diventa quindi un filo conduttore, portando in primo piano le verità nascoste che spesso rimangono sepolte sotto strati di aspettative sociali e di giudizio.
Riflessioni sul sguardo sociale
Silvia Gallerano, che firma anche la regia, sottolinea che queste due ore di spettacolo non offrono soluzioni definitive alle problematiche di rappresentazione e visibilità. Piuttosto, l’esperienza si propone di generare una riflessione critica, invitando il pubblico a confrontarsi con le realtà vissute e a interrogarsi su come affrontarle al di fuori del contesto teatrale. Rimanere consapevoli delle dinamiche sociali dopo l’esperienza di ‘Svelarsi’ è fondamentale, poiché consente di valutare in modo più critico ciò che viene percepito nel quotidiano.
Attraverso queste domande e stimoli, il lavoro cerca di attivare una sorta di coscienza critica che accompagni le spettatrici nel loro rientro alla vita di tutti i giorni, incoraggiandole a decidere come rispondere a ciò che hanno vissuto e percepito. ‘Svelarsi’ diventa così non solo un’esperienza teatrale, ma un catalizzatore di cambiamento e consapevolezza, sollevando questioni che meritano attenzione e riflessione.
Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2024 da Laura Rossi