Teheran ordina attacco a Israele dopo l'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh

Teheran ordina attacco a Israele dopo l’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh

Teheran ordina attacco a Israe Teheran ordina attacco a Israe
Teheran ordina attacco a Israele dopo l'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh - Gaeta.it

L’ultimo sviluppo nella tensione tra Iran e Israele ha scosso ulteriormente il già fragile equilibrio politico mediorientale. Dopo l’uccisione di Ismail Haniyeh a Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei avrebbe impartito ordini per colpire direttamente Israele come rappresaglia. Le dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sottolineano la crescente preoccupazione per una possibile escalation del conflitto, direttamente influenzata dalle azioni iraniane e dalle posizioni di Hamas.

L’ordine di rappresaglia di Khamenei

La comunicazione ufficiale

Secondo quanto riportato dal New York Times, tre funzionari iraniani, compresi due membri dei Guardiani della Rivoluzione, hanno confermato che l’ordine di Khamenei è stato emesso durante una riunione d’emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano. In tale contesto, Khamenei ha evidenziato la necessità di rispondere all’operazione condotta contro Haniyeh, leader di Hamas, che ha storicamente mantenuto legami significativi con Teheran.

Le implicazioni politiche

Questa disposizione non solo segna un ulteriore deterioramento delle relazioni tra Iran e Israele, ma comporta anche potenziali ripercussioni per l’intera regione. La guida di Haniyeh ha rappresentato un simbolo della resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana e la sua eliminazione potrebbe comportare una reazione a catena di attacchi e rappresaglie, minacciando una nuova escalation di violenza.

La risposta di Israele

Dichiarazioni di Netanyahu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto con fermezza, definendo questo momento come una “guerra per l’esistenza” dei suoi connazionali. Durante un intervento pubblico, Netanyahu ha ribadito la determinazione israeliana a combattere contro l’asse del male iraniano, enfatizzando che il governo è preparato a tutti gli scenari futuri, incluse le rappresaglie imminenti.

Le operazioni contro Hamas

Il premier ha inoltre confermato l’intenzione di intensificare le operazioni contro Hamas, descrivendo un piano strategico per neutralizzare non solo i leader del movimento, ma anche le infrastrutture militari nella Striscia di Gaza. Netanyahu ha avvertito che, se non si agisse ora, Hamas avrebbe continuato a rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza israeliana. Ha messo in evidenza i successi recenti delle forze armate israeliane, descrivendo attacchi mirati e effettivi contro obiettivi di Hamas e Hezbollah.

Le parole del primo ministro

La determinazione del governo israeliano

Nel suo discorso, Netanyahu ha evidenziato che Israele ha inflitto colpi severi ai propri nemici negli ultimi giorni. Ha menzionato attacchi significativi, tra cui quello al capo militare di Hamas, Mohammad Deif, e operazioni contro posizioni Houthi, sottolineando la capacità dell’Aeronautica israeliana di colpire a distanza. Questo approccio mira a dimostrare l’impegno di Israele a difendere il proprio territorio e i propri cittadini.

La protezione degli ostaggi

Netanyahu ha anche sottolineato l’importanza di riportare a casa tutti gli ostaggi israeliani e di garantire che Hamas non possa più rappresentare una minaccia. Ha esortato il popolo israeliano a mantenere la calma e la determinazione, mentre le forze armate continuano a combattere contro i gruppi terroristici operanti in Medio Oriente. Queste dichiarazioni riflettono non solo una strategia militare, ma anche un tentativo di mantenere alta la morale pubblica, in un periodo di crescente instabilità.

Con la situazione che evolve rapidamente, il mondo osserva attentamente le mosse sia di Teheran che di Tel Aviv, in attesa di capire come questa escalation influenzerà il già complesso panorama geopolitico della regione.

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