Le temperature in Veneto hanno subito una drastica discesa, con punte che hanno toccato i -20 gradi centigradi nella piana di Marcesina, posizionata sull’altopiano di Asiago. Questa situazione meteorologica estrema ha innescato una serie di rilevazioni da parte dell’agenzia regionale per la protezione ambientale , evidenziando come il freddo pungente abbia colpito non solo le zone montane, ma anche i centri abitati delle valli sottostanti. I dati raccolti durante le ultime 24 ore pongono l’accento sulla variabilità delle temperature in diverse località, segnalando un clima invernale decisamente rigido.
Marcesina: il cuore del gelo veneto
Situata a un’altitudine considerevole, la piana di Marcesina ha fatto registrare la temperatura più bassa dell’intera regione, con un valore sinistro di -20 gradi. Questa zona, nota per le sue bellezze naturali e le attività all’aperto, si trova a fare i conti con una situazione climatica estrema, che ha colpito anche i dintorni. Come rilevato da Arpav, il freddo intenso ha caratterizzato anche le città vicine, ad esempio, Santo Stefano di Cadore ha registrato una minima di -14 gradi, mentre Asiago, il capoluogo dell’Altopiano dei Sette Comuni, ha toccato i -13 gradi.
Queste temperature record si inseriscono in un contesto di freddo persistente che ha coinvolto gran parte del Veneto. Negli ultimi giorni, gli specialisti meteo hanno previsto un’intensificazione del freddo, con la possibilità che le temperature scendano ulteriormente. Ciò ha sollevato preoccupazioni tra gli abitanti locali, soprattutto per l’impatto sulla vita quotidiana e sulle attività agricole. La neve e il ghiaccio, mentre sono un’opportunità per gli sport invernali, rappresentano anche una sfida per la mobilità e il riscaldamento domestico.
Le zone montane e le temperature eccezionali
Freddo senza precedenti si è registrato anche in altre aree montane del bellunese. A Passo Cimabanche, situato poco sopra Cortina d’Ampezzo, si sono rilevati -18 gradi, mentre la Val Visdende, a un’altitudine di 1.240 metri, ha avuto una minima di -17 gradi. Anche sulla Marmolada, uno dei luoghi più famosi delle Dolomiti, le temperature sono state notevoli, con -16 gradi all’arrivo della funivia, a oltre 3.200 metri di altitudine. Queste aree, tradizionalmente fredde e innevate in inverno, stanno vivendo un periodo di temperature molto inferiori rispetto alla norma.
Le previsioni meteo indicano che il clima rigido persisterà nelle prossime settimane, con la speranza che le temperature non ostacolino ulteriormente le attività turistiche e sportive nella regione. Gli operatori del settore, dal turismo all’agricoltura, stanno già adottando misure preventive per affrontare questa fase invernale particolarmente severa. Dalla gestione del rischio ghiaccio sul trasporto ai preparativi per le stazioni sciistiche, il freddo ha un impatto diretto e significativo su molteplici aspetti della vita in Veneto.
Le città di pianura: lievi e freddi sotto zero
Le temperature nelle aree più basse, come le città di pianura, hanno mostrato un andamento differente ma comunque freddo. Qui, i termometri hanno segnalato valori poco sotto lo zero, dimostrando che l’influsso del gelo ha raggiunto anche le zone urbanizzate. Sebbene non si siano registrati freddi estremi come nelle località montane, la sensazione di freddo è persistente, influenzata dal vento e dalle condizioni atmosferiche.
Le autorità locali e i servizi pubblici sono attivi per garantire la sicurezza dei cittadini, monitorando costantemente la situazione. Le prime nevicate hanno reso necessarie operazioni di sgombero stradale, mentre le forze dell’ordine esortano i cittadini a prestare attenzione alla guida, vista la formazione di ghiaccio sulle strade. Queste condizioni meteo invitano anche a riflettere sull’importanza di prepararsi adeguatamente, sia a livello familiare che comunitario, per affrontare un inverno che si sta rivelando insidioso.
La situazione attuale in Veneto, con temperature estreme e impatti su vita quotidiana e economia, continuerà ad attirare l’attenzione. I prossimi giorni saranno cruciali per osservare come la regione gestirà questa fase di gelo intenso.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina