Il panorama dell’occupazione a Latina nel 2023 presenta una serie di dinamiche significative, evidenziate dall’analisi condotta dalla Uil del Lazio in collaborazione con l’Istituto di ricerca Eures all’interno dell’Osservatorio regionale del precariato.
Quadro Generale dei Contratti Attivati
Nel corso del 2023, il numero complessivo dei contratti di lavoro attivati nella provincia pontina ha raggiunto la cifra di 61.368, confermando una lieve crescita rispetto all’anno precedente. Tuttavia, uno sguardo più attento rileva un’ampia prevalenza dei contratti atipici, che costituiscono oltre l’80% del totale, mentre quelli stabili rappresentano una quota nettamente inferiore.
Contrasti nelle Tipologie Contrattuali
La tendenza alla precarizzazione emerge in maniera evidente attraverso un’analisi longitudinale che abbraccia il periodo quinquennale dal 2019 al 2023. Durante questo arco temporale, si osserva un calo percentuale dei contratti a tempo indeterminato, che passano dal 16% al 14,3% del totale, mentre alcune forme contrattuali atipiche registrano un incremento della loro incidenza.
Variazioni Percentuali
Mentre i contratti a termine e intermittenti diminuiscono rispettivamente dal 55,4% al 53,3% e dal 4,5% al 3,5%, cresce invece la presenza di contratti stagionali e di rapporti in somministrazione .
Impatto Salariale della Precarizzazione
Un ulteriore aspetto affrontato nell’analisi riguarda le implicazioni retributive dovute alla crescente precarizzazione del mercato del lavoro. I dati forniti dall’Inps relativi ai dipendenti del settore privato non agricolo mettono in luce disuguaglianze significative.
Disuguaglianza Retributiva
Nel 2022, la retribuzione lorda media annua dei dipendenti si attesta sui 18.579 euro, ma si riscontra una disparità evidente tra i lavoratori a tempo indeterminato e quelli con contratti a termine o stagionali .
Riflessioni sul Futuro Occupazionale
In chiusura dell’analisi, il Segretario generale della Uil di Latina, Luigi Garullo, sottolinea la criticità di situazioni retributive che risultano palesemente insufficienti per garantire un tenore di vita dignitoso. Si evidenzia la necessità di un’occupazione che promuova stabilità e prospettive concrete per i lavoratori del territorio, enfatizzando la contraddizione di esultare per incrementi numerici di assunzioni che in realtà incrementano la precarietà lavorativa.
In un contesto in cui la precarizzazione sembra consolidarsi, resta imprescindibile il ruolo del sindacato nel promuovere una visione dell’occupazione che ponga al centro la dignità e il benessere dei lavoratori, nel rispetto di principi di equità e giustizia sociale.