Tensione al carcere minorile Beccaria: incendi e aggressioni scuotono Milano

Tensione al carcere minorile Beccaria: incendi e aggressioni scuotono Milano

Tensione al carcere minorile B Tensione al carcere minorile B
Tensione al carcere minorile Beccaria: incendi e aggressioni scuotono Milano - Gaeta.it

La notte al carcere minorile Beccaria di Milano è stata segnata da gravi incidenti che hanno coinvolto detenuti e agenti della polizia penitenziaria. Secondo quanto riportato da Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del sindacato autonomo polizia penitenziaria, gli eventi sono culminati in un’aggressione fisica agli agenti e un incendio. Un episodio che solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno delle carceri minorili.

Dinamica degli eventi: un rifiuto che provoca il caos

Il motivo dell’incendio

Aggressioni e incendi hanno preso piede dopo un rifiuto di assistenza medica da parte di un detenuto, il quale ha rifiutato uno sciroppo per la tosse ricevuto a mezzanotte. Questo atto ha innescato una reazione violenta: un gruppo di detenuti ha incendiato un materasso all’interno della struttura, creando panico tra il personale. Alla notizia dell’incendio, un agente è intervenuto aprendo la cella, ma è stato immediatamente accerchiato e colpito dagli stessi detenuti che avevano dato inizio alla rivolta.

L’aggressione agli agenti

L’episodio ha avuto come risultato il ferimento di un agente che, stando al resoconto di Greco, ha subito gravi lesioni, tra cui la frattura del labbro e un colpo alla testa. Durante questa aggressione, gli aggressori hanno anche utilizzato un estintore, spruzzandone il contenuto in faccia all’agente. La situazione si è ulteriormente deteriorata quando altri detenuti hanno approfittato della confusione per colpire ulteriori membri del corpo di polizia, rubare le chiavi e uscire all’aria aperta, mostrando intenti di evasione.

Intervento delle forze dell’ordine: una risposta tempestiva

Soccorsi sul posto

Rapidmente sono state allertate le forze dell’ordine, tra cui vigili del fuoco, polizia e carabinieri, per gestire la situazione critica all’interno del carcere. La tempestività nell’intervento ha contribuito a contenere il caos, ma non senza conseguenze per il personale di sicurezza. Tre detenuti sono stati trasferiti in ospedale per ricevere cure mediche, ritornando in breve tempo all’istituto penale minorile. Tuttavia, il bilancio per gli agenti è stato pesante: sei membri della polizia penitenziaria hanno subito infortuni, con un agente che ha riportato un trauma cranico e altri, invece, che sono stati intossicati.

Le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali

Un forte allarme è stato lanciato da Donato Capece, segretario generale del Sappe, il quale ha evidenziato la preoccupazione per la crescente violenza che sta caratterizzando gli istituti penitenziari italiani. Come ha sottolineato Capece, eventi di questo tipo sono diventati troppo comuni, suggerendo la necessità di misure più efficaci per garantire la sicurezza del personale. La possibilità che l’Esercito debba intervenire per mantenere l’ordine all’interno delle carceri è stata citata come una misura estrema, segno del deterioramento delle condizioni di sicurezza.

Riflessioni sul sistema penale minorile: necessità di una riforma ulteriore

Problematiche del sistema attuale

Capece ha ribadito che l’attuale gestione del sistema penale minorile è fallimentare e richiede una riforma radicale per ristabilire ordine e sicurezza. La percezione di impunità tra i detenuti è fonte di preoccupazione per le autorità, che avvertono l’urgenza di attuare provvedimenti efficaci per affrontare la situazione di violenza. È evidente che l’enfasi sulla tolleranza zero nei confronti dei detenuti aggressivi sia fondamentale per il ripristino del rispetto delle regole all’interno delle strutture carcerarie.

L’appello alle istituzioni

Le richieste di supporto alle istituzioni sono chiare: è necessario un intervento forte da parte dello Stato per affrontare la “diffusa impunità” e garantire la sicurezza all’interno delle carceri. A tal fine, Capece ha messo in guardia contro il rischio di un ulteriore deterioramento della situazione se non si procederà ad una revisione significativa delle politiche attuali. È essenziale che la struttura carceraria non diventi un luogo in cui la violenza possa proliferare, minacciando non solo la sicurezza del personale ma anche l’integrità dell’intero sistema penale.

Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2024 da Sara Gatti

Change privacy settings
×