Al torneo Masters 1000 di Madrid, la partita tra il tennista italiano Mattia Bellucci e il bosniaco Damir Dzumhur ha lasciato un segno non solo sul tabellone, ma anche nel clima che si è creato subito dopo il match. La sfida, terminata con la vittoria di Dzumhur dopo tre set, ha registrato un episodio insolito: Bellucci ha evitato di stringere la mano all’avversario al termine dell’incontro, un gesto che ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e degli appassionati. Le tensioni nate in campo, più che la sconfitta, sembrano aver scatenato questa reazione.
La partita e il risultato: margini stretti in un match combattuto
L’incontro tra Mattia Bellucci e Damir Dzumhur si è sviluppato su tre set caratterizzati da scambi intensi e momenti di tensione. Bellucci ha iniziato bene, aggiudicandosi il primo set con un 6-4 deciso. Il secondo set ha visto un cambio di rotta, con Dzumhur che ha risposto vincendo per 6-4. Nel set finale la fisicità e l’esperienza del bosniaco sono emerse più marcatamente, permettendogli di chiudere 6-2 e ottenere così il passaggio del turno. I punteggi raccontano una sfida equilibrata, ma nonostante la battaglia sul campo, è stato il comportamento fuori dal gioco a catalizzare l’attenzione.
Durante il match, Bellucci ha faticato a trovare una risposta efficace ai colpi variati di Dzumhur, soprattutto dopo il secondo set, quando il bosniaco ha preso il controllo dello scambio. La vittoria ottenuta da Dzumhur si è quindi costruita su una serie di situazioni tattiche in cui l’azzurro ha faticato ad adattarsi. Il risultato non è stato tuttavia il motivo principale della reazione di Bellucci a fine gara.
Il gesto controverso: il rifiuto della stretta di mano e il comportamento in campo
Al termine del match, dopo il match point trasformato da Damir Dzumhur, quest’ultimo si è diretto verso la rete per stringere la mano a Bellucci, secondo il protocollo del tennis. La scena, però, è degenerata in un gesto di rifiuto da parte del giocatore italiano, che ha scartato la mano del bosniaco accompagnando il movimento con un secco gesto di diniego col dito. Il momento è durato pochi secondi, perché poco dopo Bellucci ha fatto un passo indietro e ha offerto a sua volta la mano a Dzumhur, che però ha preferito evitare il contatto e si è diretto verso il proprio angolo senza nemmeno guardare l’italiano.
Le telecamere hanno catturato l’intera scena, che è stata commentata anche dagli addetti ai lavori sui social. La tensione non era passata inosservata durante il match e, evidentemente, ciò ha influito su un momento che normalmente sarebbe stato di sportività. Il gesto di Bellucci appare come un riflesso di un nervosismo accumulato negli scambi, più che una reazione dovuta solo al risultato della partita.
Episodi di tensione durante il match con l’arbitro e le controversie sul campo
Nel corso della partita, Damir Dzumhur è sembrato fin da subito contratto e in difficoltà a mantenere la calma. Più volte ha richiesto l’intervento dello staff tecnico, accusando presunti errori o disattenzioni dell’arbitro di sedia. Questa situazione ha prolungato le pause tra i punti e aumentato l’atmosfera tesa in campo. Lo stato di agitazione del bosniaco ha reso la partita meno fluida, con frequenti discussioni e momenti di stallo.
Un episodio cruciale è avvenuto nel secondo set, quando Dzumhur ha eseguito un servizio sotto che ha sorpreso Bellucci. Quest’ultimo ha spiegato di non essere pronto a ricevere e ha chiesto l’intervento dell’arbitro, il quale ha dato ragione all’italiano e ha deciso di far ripetere quel punto. La decisione ha scatenato la rabbia di Dzumhur, che ha manifestato apertamente il proprio dissenso e più volte ha polemizzato con il direttore di gara.
Questi momenti si sono accumulati facendo crescere la tensione tra i due giocatori. Bellucci, visibilmente infastidito dalla situazione, ha quindi probabilmente vissuto questo clima pesante come un ostacolo aggiuntivo, condizionando anche il comportamento finale dopo la partita. La combinazione di nervosismo, polemiche e il risultato della sfida ha innescato un finale poco sereno nel Masters 1000 di Madrid.
Continuerà a far discutere in ambito tennistico la gestione emotiva e sportiva di incontri così intensi sul piano agonistico e psicologico. Madrid ha visto un confronto duro anche fuori dalle righe del campo, un elemento che mette in evidenza la pressione a cui sono sottoposti i giocatori nei tornei di alto livello.