Tensione in Calabria: Occhiuto minaccia dimissioni in merito a legge sulle biomasse

Tensione in Calabria: Occhiuto minaccia dimissioni in merito a legge sulle biomasse

Tensione politica in Calabria dopo le dichiarazioni del presidente Occhiuto sulla legge sugli impianti a biomasse, con minacce di dimissioni e preoccupazioni per l’occupazione nel settore forestale.
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Tensione in Calabria: Occhiuto minaccia dimissioni in merito a legge sulle biomasse - Gaeta.it

La situazione politica in Calabria si sta facendo incandescente, a seguito delle dichiarazioni del presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, riguardo alla legge sugli impianti a biomasse, in particolare quelli legati alla centrale del Mercure. Occhiuto ha espresso la propria disponibilità a dimettersi dal suo incarico se non verrà supportato dalla sua maggioranza su una questione di rilevante importanza ambientale. L’episodio ha suscitato l’attenzione sia tra gli operatori del settore sia nell’opinione pubblica.

La legge regionale e il contesto normativo

Il Consiglio regionale della Calabria è stato al centro del dibattito su una proposta di legge presentata dal consigliere del Partito Democratico, Giovanni Muraca. Questa proposta mirava all’abrogazione di un articolo della legge regionale 36/2024, che introduce restrizioni significative alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da biomasse nei parchi nazionali e regionali. La norma in questione vieta impianti con una potenza superiore a 10 megawatt termici e impone agli impianti attualmente operativi di ridurre la potenza entro sei mesi, pena un’eventuale revoca delle autorizzazioni.

Questa legge ha generato preoccupazioni tra i lavoratori del settore forestale del Mercure, che hanno manifestato la propria opposizione davanti alla sede del Consiglio regionale. I timori riguardano non solo il futuro della centrale a biomasse ma anche le ripercussioni economiche sull’occupazione nel settore. La proposta di Muraca, tuttavia, non è riuscita a ottenere il sostegno necessario per essere inclusa nell’ordine del giorno, a causa di una carenza di firme, lasciando in sospeso le speranze degli oppositori della legge.

Le parole di Roberto Occhiuto e la posizione della giunta

Roberto Occhiuto ha preso la parola durante la seduta consiliare, con l’intento di chiarire la posizione della giunta regionale riguardo alla proposta di legge. Ha affermato con fermezza che il governo regionale non è disposto a retrocedere sulle decisioni già adottate in materia ambientale. Richiamando il piano per il Parco Nazionale del Pollino, Occhiuto ha sottolineato come la centrale a biomasse non possa essere compatibile con la tutela del territorio in una delle aree di maggior pregio ambientale d’Europa.

Occhiuto ha insistito sulla necessità di mantenere un approccio rigoroso per salvaguardare l’ambiente in Calabria, considerando quest’ultimo un fattore chiave per lo sviluppo economico della regione. Ha sottolineato che il governo regionale sta lavorando su vari progetti orientati alla sostenibilità, come gli interventi sulla depurazione e la lotta all’abusivismo edilizio, finora accolti anche con contestazioni.

Possibili conseguenze politiche e future manifestazioni

Le dichiarazioni di Occhiuto hanno gettato un’ombra di instabilità sulla giunta regionale. La minaccia di dimissioni da parte del presidente se la sua maggioranza non sostenesse le sue posizioni indica una frattura potenziale all’interno della coalizione. Tale situazione potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul governo regionale ma anche sulle future politiche ambientali.

La tensione è palpabile e crea un clima di incertezza, sia per la gestione della centrale a biomasse sia per i lavoratori coinvolti. Giorni cruciali attendono la Calabria mentre i gruppi di interesse e i rappresentanti del settore si preparano a scendere nuovamente in campo per difendere le proprie posizioni. Le prossime sedute consiliari potrebbero rivelarsi determinanti per il futuro del progetto e per il sostegno della giunta.

Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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