Le recenti tensioni tra Algeria e Francia sono riemerse in modo significativo a seguito dell’arresto di un funzionario consolare algerino, un evento che ha scatenato una forte reazione da parte del governo di Algeri. La convocazione dell’ambasciatore francese in Algeria, Stéphane Romatet, rappresenta una protesta ufficiale e mette in luce la fragilità delle relazioni tra i due Paesi, storicamente segnate da conflitti e controversie. Questo episodio evidenzia come gli eventi attuali possano riaccendere tensioni latenti, complicando ulteriormente un dialogo già difficile.
L’arresto del funzionario consolare
L’arresto del diplomatico algerino in Francia è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria legata al rapimento dell’influencer Amir Boukhors, noto come “Amir Dz“, avvenuto nel 2024. Le autorità francesi hanno giustificato la custodia cautelare con presunti legami del funzionario con attività sovversive. Tuttavia, il ministero degli Esteri algerino ha denunciato che l’arresto è stato effettuato in modo irregolare, su strada pubblica e senza preavviso alle autorità diplomatiche, violando le immunità associate al ruolo di un diplomatico. Questa situazione ha riacceso le tensioni già esistenti tra Algeri e Parigi, che si sono trovate in passato a dover affrontare questioni delicate.
Le reazioni delle autorità algerine
Le autorità algerine hanno respinto le giustificazioni fornite dalla procura antiterrorismo di Parigi, definendole “deboli e non convincenti“. L’opinione pubblica algerina ha manifestato indignazione, sottolineando l’importanza di rispettare gli accordi internazionali e le consuetudini diplomatiche. Algeri ha chiesto la liberazione immediata del proprio diplomatico, avvertendo che il mancato rispetto di questa richiesta potrebbe avere gravi ripercussioni sulle già fragili relazioni bilaterali. Le autorità algerine temono che questo “sviluppo senza precedenti” possa ostacolare i progressi compiuti nel miglioramento delle relazioni tra i due Paesi, che hanno vissuto alti e bassi nel corso degli anni.