Un episodio di evasione ha scosso il carcere minorile Malaspina di Palermo, dove tre giovani detenuti hanno tentato di fuggire. Utilizzando seghe, i ragazzi sono riusciti a tagliare le sbarre della loro cella e, dopo aver intrecciato lenzuola, si sono calati dal muro di cinta. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione dei minori detenuti. Attualmente, due dei tre fuggitivi sono stati catturati dalle forze dell’ordine, mentre le ricerche per il terzo proseguono.
Dettagli sull’evasione
La fuga è avvenuta nel pomeriggio di martedì 25 febbraio 2025. I tre ragazzi, tutti di origine extracomunitaria, hanno approfittato di un momento di distrazione del personale di vigilanza. Dopo aver segato le sbarre della cella, hanno utilizzato lenzuola legate tra loro per superare il muro di cinta, formando una corda improvvisata. L’episodio ha immediatamente allertato le autorità , che hanno attivato un dispositivo di ricerca, incluso l’uso di un elicottero della polizia per rintracciare il terzo detenuto.
Il primo dei due ragazzi catturati è stato trovato in piazzale Giotto, una zona non lontana dal carcere. Il secondo, invece, si nascondeva all’interno di un cassonetto nei pressi del policlinico. Entrambi i fuggitivi, attualmente in attesa di un processo, erano già detenuti per reati di rapina. Le motivazioni e le modalità dell’evasione sono oggetto di un’indagine approfondita.
Incidenti post-cattura nel carcere
Dopo il rientro in struttura, uno dei detenuti ha dato vita a un episodio di violenza. Infuriato per la sua situazione, ha appiccato un incendio all’interno della cella e ha iniziato a lanciare oggetti contro gli agenti della polizia penitenziaria. Questo comportamento violento ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine e del personale di sicurezza per domare le fiamme e ripristinare l’ordine. Durante l’episodio, il giovane ha riportato ferite al corpo a causa di oggetti affilati, un segnale preoccupante sul suo stato mentale e sulla gestione dei ragazzi all’interno del circuito penitenziario.
Le proteste del detenuto e l’incendio hanno messo in evidenza il clima di tensione che regna all’interno dell’istituto. Le autorità competenti dovranno ora affrontare la questione della sicurezza nelle strutture per minori e come prevenire tali episodi in futuro.
Reati dei detenuti catturati
Entrambi i detenuti catturati sono originari della Costa d’Avorio e stanno scontando pene per reati gravi. Il primo di loro è stato arrestato per rapina, un reato che comporta pene severe. La rapina, in particolare nel contesto minorile, evidenzia la gravità delle situazioni in cui si possono trovare i giovani in conflitto con la legge. L’altro ragazzo, che si nascondeva nel cassonetto, è anch’esso accusato di reati legati alla violenza e alla rapina.
Il terzo detenuto, ancora in fuga, deve rispondere di reati di droga, un tema delicato e complesso che colpisce spesso i giovani in difficoltà . Le autorità stanno mobilitando risorse per garantire la sicurezza pubblica e il tempestivo recupero di questo ragazzo. Analisi più ampie sulla gestione di tali situazioni nei carceri minorili vengono richieste da esperti e attivisti. La situazione nel carcere di Palermo sottolinea la necessità di un intervento efficace e di politiche che favoriscano la riabilitazione dei minori in conflitto con la legge.