Tentativo di fuga dal CPR di Gradisca d’Isonzo: un ferito grave e due evasi

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Tentativo di fuga dal CPR di Gradisca d'Isonzo: un ferito grave e due evasi - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Un drammatico episodio ha scosso la struttura di detenzione del Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia. Durante la notte, un uomo ha tentato di scappare dalla struttura ed è rimasto gravemente ferito, risultando in prognosi riservata. Questo incidente getta una luce inquietante sulla situazione di tensione e sicurezza che sta vivendo il CPR, dove la presenza di 78 persone trattenute si fa sempre più problematica.

Il tentativo di fuga e le conseguenze

Una notte di tensione al CPR

L’episodio che ha portato all’infortunio dell’uomo si è verificato nel cuore della notte. Stando alle ricostruzioni effettuate, il tentativo di fuga è avvenuto in un momento di particolare agitazione all'interno della struttura. Il fuggitivo, nel tentativo di scavalcare il muro di cinta, è caduto dall'alto, riportando politraumi che hanno reso necessario il suo immediato elitrasporto all’ospedale di Udine. Qui, i medici lo hanno ricoverato in prognosi riservata, sottolineando la gravità della situazione.

Oltre a lui, altre due persone sono riuscite a scappare, riuscendo a fuggire senza essere identificate. Questo fatto rimette in discussione non solo la sicurezza interna del CPR ma anche le modalità di vigilanza e gestione della struttura. La notizia dell'uscita improvvisa ha colto di sorpresa le autorità locali, che ora si trovano a dover affrontare una situazione più complessa del previsto.

La preoccupante situazione nel CPR di Gradisca d'Isonzo

Alta tensione tra le mura della struttura

Nei giorni precedenti all'episodio di fuga, era già emersa una crescente tensione all'interno del CPR di Gradisca d'Isonzo. Il Prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, ha confermato che la situazione non è delle migliori. Diversi episodi di rivolta e disordini avevano segnato l’atmosfera del centro, culminando in un attacco a un finanziere, che domenica scorsa era rimasto ferito. L'agente aveva subito la frattura di due dita mettendo in evidenza il clima di ostilità e aggressività presente all'interno della struttura.

La presenza attuale di 78 persone all'interno del CPR fa sorgere interrogativi circa le modalità di trattamento e la capacità di gestione delle dinamiche fra i trattenuti. Recentemente, la struttura ha visto il completamento di ristrutturazioni riguardanti una decina di stanze che erano state vandalizzate in episodi precedenti. Questo intervento avrebbe dovuto aumentare la capienza e, si spera, migliorare le condizioni di detenzione, anche se la riuscita resta da verificare con diversi problemi strutturali ancora irrisolti.

Le prospettive future per il CPR di Gradisca

Riflessioni sulla gestione della struttura

La situazione del CPR di Gradisca d'Isonzo richiede un’attenta riflessione da parte delle autorità competenti. In un contesto in cui la tensione sembra in aumento, le strategie di gestione del personale e dei contenuti delle strutture di detenzione si trovano a essere messe alla prova. L’incidente di fuga si aggiunge a una serie di eventi che hanno caratterizzato il CPR e potrebbero riflettere un ancor più profondo malessere, non solo tra i trattenuti ma anche tra gli operatori.

La città di Gorizia e le autorità locali sono ora impegnate non solo a garantire la sicurezza della struttura e dei suoi dintorni, ma anche a trovare strategie efficaci per affrontare l'andamento della situazione. Le recenti ristrutturazioni dovrebbero teoricamente contribuire a un miglioramento delle condizioni, ma restano molte incognite da scandagliare per evitare che simili episodi possano ripetersi e trasformarsi in questioni di pubblica sicurezza.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Laura Rossi

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