Un tentativo di furto si è verificato la scorsa notte al Postamat di San Colombano Belmonte, una località del Canavese. I ladri, nel tentativo di portare via il denaro, hanno cercato di inserire dell’esplosivo nel bancomat. Tuttavia, un possibile disturbo da parte di un residente ha messo in fuga i malviventi, che non sono riusciti a portare a termine il colpo. Sebbene non ci siano stati furti, il dispositivo automatico ha subito danni e risulta non funzionante da questa mattina. Al momento, le indagini sono condotte dai carabinieri di Cuorgnè, con sospetti che possano riguardare la stessa banda che ha compiuto altri assalti simili in diverse zone del Canavese.
Le indagini in corso
Le forze dell’ordine stanno approfondendo il caso, con particolare attenzione ai possibili collegamenti con una serie di furti avvenuti recentemente nel Canavese. L’ipotesi che si tratti della stessa banda specializzata in assalti ai bancomat non è da escludere, data la modalità operativa utilizzata. Gli investigatori stanno esaminando video di sorveglianza e raccogliendo testimonianze di residenti per ottenere indizi più chiari sui responsabili. Il sindaco Diego Galletto ha esortato i cittadini a rimanere vigili e a segnalare qualsiasi attività sospetta, evidenziando come la collaborazione fra cittadini e forze dell’ordine sia cruciale per garantire la sicurezza del territorio.
L’appello del sindaco
Diego Galletto, sindaco di San Colombano Belmonte, ha rivolto un appello accorato alla comunità locale, invitando tutti a prestare attenzione e a segnalare eventuali anomalie che potrebbero indicare attività illecite. Galletto ha sottolineato che la sicurezza è una questione condivisa e che ogni membro della comunità deve contribuire a mantenerla alta. “La sicurezza del nostro paese dipende anche dalla collaborazione di ciascuno di noi,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza della vigilanza collettiva in un contesto di crescente preoccupazione per la criminalità .
Il timore per la “Banda della Marmotta”
Il tentativo di furto al Postamat ha riacceso nel pubblico il ricordo della cosiddetta “Banda della Marmotta”, che ha seminato il panico nel Canavese con una serie di rapine orchestrate. Questo gruppo è noto per aver adottato una tecnica esplosiva che prevede l’inserimento di ordigni artigianali nelle fessure dei bancomat, causando esplosioni per accedere ai contanti. I colpi portati a termine da questo gruppo sono stati caratterizzati dalla rapidità e dalla violenza, in particolare nel mese di maggio 2024, quando un bancomat di San Maurizio Canavese è stato fatto saltare, portando a un bottino di circa 90.000 euro.
I precedenti colpi della banda
Negli scorsi mesi, la “Banda della Marmotta” è stata coinvolta in una serie di colpi nel Canavese, ogni volta sfuggendo alla cattura. Ecco un elenco dei principali attacchi attribuiti a questo gruppo:
- 5 maggio 2024: San Maurizio Canavese, esplosione del bancomat dell’ufficio postale in via Paolo Tesio, sottrazione di circa 90.000 euro.
- 3 luglio 2024: Barbania, esplosione del bancomat in via Drovetti.
- 13 luglio 2024: Strambino, attacco al bancomat della BiverBanca in piazza della Repubblica.
- 31 luglio 2024: Ciriè, attacco al bancomat della Banca del Piemonte, con un bottino di circa 25.000 euro.
- 11 settembre 2024: Rivarossa, tentativo di colpo al bancomat della banca Intesa-Sanpaolo, concluso senza bottino.
Questi eventi hanno messo in evidenza un trend preoccupante e crescente di attività criminale nella zona. Malgrado gli arresti effettuati da parte delle forze dell’ordine, l’attività della “Banda della Marmotta” continua a rappresentare una minaccia concreta per la sicurezza pubblica, lasciando le autorità locali impegnate in ulteriori indagini per arginare il fenomeno.
La risposta delle forze dell’ordine
Di recente, i carabinieri di Foggia hanno compiuto importanti arresti legati a questa banda, fermando otto individui con l’accusa di far parte di un’organizzazione dedita all’assalto ai bancomat. La loro cattura è avvenuta nel dicembre 2024 e ha portato a nuove scoperte sul modo operandi dei criminali, che hanno accumulato circa 290.000 euro nel periodo di attività . Nonostante questa operazione, il timore rimane alto, poiché restano attivi focolai di criminalità nella regione, alimentando l’ansia tra i cittadini e sollecitando maggiori misure di sicurezza.