Un episodio inquietante ha scosso la comunità studentesca di Venezia nella serata di ieri, portando al centro dell’attenzione un clima di crescente violenza politica. Due individui con volto coperto hanno tentato di entrare nella sede dell’Unione degli Universitari di Venezia e della Rete degli Studenti Medi di Venezia Mestre. Questo tentativo di irruzione si è concretizzato con l’installazione di un telo davanti alla porta d’ingresso, destinato a nascondere un oggetto che si è rivelato potenzialmente pericoloso. Gli studenti coinvolti hanno prontamente definito l’episodio un chiaro atto intimidatorio, avvenuto nel contesto di un’altra aggressione che aveva già colpito la sede nei giorni precedenti.
L’atto intimidatorio e il contesto politico
Secondo i rappresentanti degli studenti, l’incidente rappresenta un attacco diretto alle libertà democratiche e alla sicurezza delle loro sedi associative. Angelica Morresi, coordinatrice dell’Unione degli Universitari di Venezia, ha sottolineato che questo tipo di aggressione è in aumento, rendendo sempre più difficile per gli studenti vivere e operare in un ambiente sicuro. Il clima politico attuale, a suo avviso, offre legittimità a queste forme di violenza, in particolare da parte di gruppi di estrema destra.
Morresi ha spiegato che l’aggressione della notte scorsa è stata alimentata dalla precedente vandalizzazione dell’edificio, caratterizzata da simboli di odio, come croci celtiche. Questi atti vanno ben oltre il semplice vandalismo; si inseriscono in un contesto di un’escalation di atti di violenza politica, che hanno ripercussioni immediate sulla vita quotidiana degli studenti e sulla loro libertà di espressione. La coordinatrice ha sottolineato come l’aggressione faccia parte di un quadro più ampio, in cui i valori della partecipazione collettiva e della lotta per un’istruzione aperta e critica si trovano continuamente messi alla prova.
L’importanza dell’antifascismo
In risposta all’episodio di ieri, Anna Castelli della Rete degli Studenti Medi ha ribadito quanto sia cruciale non perdere di vista il significato dell’antifascismo, sottolineando come la libertà debba essere difesa ogni giorno. Castelli ha messo in evidenza l’importanza della resistenza e della denuncia pubblica, invitando i giovani a metterci la faccia e a non nascondersi dietro a cappucci, ma a opporsi apertamente all’intimidazione. Ha dichiarato che gli studenti non si lasceranno spaventare da tali incidenti e continueranno a rappresentare valori antifascisti all’interno delle istituzioni scolastiche e universitarie.
Questa posizione riflette un impegno profondo verso il rafforzamento dell’identità antifascista, che gli studenti considerano essenziale per la loro autodeterminazione e per la salvaguardia dei diritti civili. Castelli ha lanciato un appello a non fermarsi dinanzi a simili atti di violenza e a mantenere viva la memoria storica, che insegna che la libertà è un valore da tutelare e proteggere costantemente.
Mobilitazione e risposta collettiva
Di fronte a questo attacco, gli studenti hanno programmato una mobilitazione per il 8 marzo, alle 15:00 in Campo Saffa, esattamente nel luogo dove sono avvenuti gli atti di aggressione. Questa iniziativa è vista come una risposta fondamentale, volta a riaffermare i valori di partecipazione e lotta collettiva. La chiamata alla mobilitazione sottolinea l’importanza di presentarsi uniti e determinati, ribadendo la necessità di sostenere una visione del mondo e della società basata sul rispetto e sulla tolleranza.
Nel clima attuale, la decisione di riunirsi non si limita a un gesto simbolico, ma rappresenta un’autentica esigenza di sentire che Venezia, e in particolare i suoi studenti, continuano a mantenere viva la tradizione antifascista, rifiutando ogni forma di intimidazione e ogni tentativo di minare le fondamenta democratiche della città. La lotta antifascista è vista come un impegno quotidiano, essenziale per costruire un futuro più libero e sicuro per tutti.
La memoria storica e l’attivismo giovanile giocano un ruolo chiave nel delineare il futuro di Venezia come una città di inclusione e libertà, pronti a confrontarsi con ogni forma di violenza e di intolleranza.