Un incontro festoso che si trasforma in un incubo. Due amiche, dopo aver partecipato a un matrimonio, si sono trovate vittime di un drammatico inseguimento sulla strada di ritorno a Napoli. La minaccia è arrivata da un’auto che si spacciava per forze dell’ordine, segno di una modalità sempre più preoccupante di rapine sulla strada.
Attimi di pura paura durante il ritorno a Napoli
Sabato notte, una serata che avrebbe dovuto rimanere segnata da festeggiamenti e gioia, ha deviato in un’esperienza traumatica per due giovani donne. Mentre rientravano verso Napoli, dopo aver superato il casello di Caserta Sud, sono state sorprese da un’Alfa Romeo Giulia bianca, un’auto che ha iniziato a inseguirle con manovre aggressive. Secondo il racconto del padre di una delle vittime, il veicolo si è avvicinato in modo minaccioso, quasi speronandole.
La conduttrice dell’auto, nel tentativo di mantenere il controllo, ha effettuato movimenti rapidi per evitare il contatto. La peggio è stata evitata, ma non senza tensioni elevate; l’Alfa, tuttavia, ha continuato il suo inseguimento, costringendo le ragazze verso il guardrail. In quel momento critico, la situazione ha raggiunto il culmine della pericolosità. L’auto ha attivato un lampeggiante blu, bloccando la strada e ingannando le due giovani.
Quando il drammatico episodio ha raggiunto il culmine, un uomo, coperto da un passamontagna e armato di pistola, è sceso dall’Alfa, puntando l’arma contro loro. Questo momento di totale incapacità è stato interrotto da una reazione fulminea della ragazza alla guida, che ha saputo mantenere la calma e ha subito contattato la polizia stradale nel tentativo disperato di scappare dalla minaccia.
La denuncia e l’impegno delle istituzioni
Dopo il drammatico inseguimento, le due ragazze hanno avuto la possibilità di raggiungere la sicurezza grazie all’intervento delle forze dell’ordine, che, allertate dalla richiesta di aiuto, sono arrivate tempestivamente per scortarle. Le indagini successive hanno rivelato che la targa dell’auto utilizzata dai malviventi era falsa, confermando i sospetti di un tentativo di rapina con modalità ritiaggiate e violente.
Il racconto dell’incidente ha trovato eco in una lettera inviata a Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra, da parte del padre di una delle vittime. Nella lettera, l’uomo ha sottolineato l’importanza di fermare immediatamente questi criminali, la cui incosciente azione avrebbe potuto portare a conseguenze ben più gravi. Ha tracciato un quadro allarmante della situazione, sottolineando che tali episodi non sono nuovi: sempre più spesso, i cittadini si trovano faccia a faccia con malintenzionati che fingono di essere agenti di polizia.
Richieste di maggiore sicurezza e controlli
Francesco Emilio Borrelli ha sollecitato un incremento dei controlli sulle autostrade e un’azione decisiva per proteggere i viaggiatori da simili attacchi. Il deputato ha affermato che “le manovre turbolente dei criminali possono mettere a rischio anche la vita di altri motoristi.” La sua richiesta è chiara: è necessario potenziare le misure di sicurezza e aumentare la presenza delle forze dell’ordine.
Una riflessione condivisa da molti. Queste violenze a bordo delle auto non sembrano scemare, anzi, secondo Borrelli, ci sono segnali che indicano che si tratta di una pratica sempre più diffusa tra bande organizzate. Le parole del deputato mirano a sensibilizzare le autorità competenti sulla gravità della situazione, affinché si attivino contro criminali che continuano a minacciare la sicurezza dei cittadini su strade che dovrebbero essere sicure.
Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Sofia Greco