Tentativo di violenza su ragazzina di 13 anni a Ostia: arrestato egiziano di 30 anni

Tentativo di violenza su ragazzina di 13 anni a Ostia: arrestato egiziano di 30 anni

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Tentativo di violenza su ragazzina di 13 anni a Ostia: arrestato egiziano di 30 anni - Gaeta.it

Lungo il lungomare Duilio di Ostia, un episodio di profonda angoscia ha scosso la comunità locale. Domenica sera, una giovane ragazza di 13 anni è stata vittima di un tentativo di violenza sessuale avvenuto mentre si trovava in acqua. Fortunatamente, l’intervento tempestivo di alcuni passanti e la prontezza nel contattare le autorità hanno portato all’arresto del presunto aggressore, un cittadino egiziano di 30 anni, ora detenuto nel carcere di Regina Coeli.

Il drammatico episodio

Cronaca della serata

Intorno alle ore 21:00, una madre, insieme alla sua figlia di 13 anni e alla sorella maggiore, stava tornando a casa dopo una piacevole giornata trascorsa in spiaggia. Decidendo di concedere un ultimo tuffo al mare, la tredicenne, ancora coperta di sabbia, chiese il permesso alla madre. L’atmosfera era serena, con un bel tramonto che faceva da cornice alla scena. La madre, con un sorriso, acconsentì. Ignara del pericolo imminente, la ragazza si tuffò in acqua.

Poco dopo il suo ingresso in mare, un uomo, visibilmente in stato di nudità, si avvicinò e, approfittando dell’assenza di attenzione della vittima, tentò di violentarla. In un attimo di terrore, la giovane avvertì le mani dello sconosciuto che la circondavano e, in preda al panico, urlò. Le sue grida disperate attirarono immediatamente l’attenzione della madre, che, accortasi di quanto stava accadendo, chiamò subito la polizia.

L’intervento degli bystanders

L’urlo della ragazzina non passò inosservato. Quattro passanti, che si trovavano nelle vicinanze, udirono le richieste di aiuto e accorsero rapidamente. Si resero conto della gravità della situazione e decisero di intervenire. L’uomo, accortosi dell’imminente pericolo, tentò di fuggire dall’area e dirigersi verso una fermata dell’autobus, ma gli uomini intervenuti furono pronti a fermarlo.

Grazie alla loro sollecitudine, il presunto aggressore fu bloccato prima che potesse allontanarsi. Un’azione eroica che ha senza dubbio salvato la giovane da un destino tragico. Nel frattempo, i poliziotti di Ostia, allertati dalla madre, arrivarono sul luogo poco dopo e procederono all’arresto del sospetto.

La misura cautelare e le indagini

Arresto e conseguenze legali

Subito dopo l’arresto, il sospetto è stato portato alla stazione di polizia per gli accertamenti del caso. Le autorità hanno identificato l’aggressore come un cittadino egiziano di 30 anni, con precedenti penali non specificati. Nei giorni successivi, il Pubblico Ministero Gabriella Fazi ha richiesto la custodia cautelare in carcere, misura approvata dal giudice. La decisione è stata presa in considerazione della gravità del reato e del rischio di reiterazione dello stesso.

Le indagini sono ora in corso per raccogliere ulteriori elementi a sostegno dell’accusa. La polizia di Ostia ha avviato una serie di accertamenti mirati, esaminando eventuali filmati di telecamere di sorveglianza presenti nella zona e ascoltando altre testimonianze di chi si trovava lì. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire ogni dettaglio della serata per garantire una punizione adeguata per il reato commesso.

Impatto sulla comunità

Questo drammatico episodio ha scosso profondamente i cittadini di Ostia, creando un clima di paura e preoccupazione per la sicurezza, soprattutto per i più giovani. La comunità locale, riflettendo sulla gravità del tentativo di violenza, si è mobilitata per garantire maggiore sorveglianza e protezione nei luoghi di aggregazione come il lungomare Duilio. Anche le istituzioni scolastiche e i gruppi di volontariato stanno organizzando incontri per sensibilizzare le famiglie e i giovani sull’importanza della sicurezza personale e sulle modalità di reazione in situazioni di pericolo.

Questo episodio non è solo un richiamo alla vigilanza, ma anche un’opportunità per la comunità di unirsi contro la violenza. La speranza è che gesti coraggiosi come quello dei passanti, che hanno rischiato per proteggere una giovane vita, possano ispirare un cambiamento positivo e un rafforzamento dei legami sociali.

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