All’imbrunire di un giorno qualsiasi a Casavatore, un fatto di cronaca ha attirato l’attenzione dei residenti e dei media locali. I carabinieri, nel corso di un’operazione di controllo del territorio, hanno fermato un ladro mentre tentava di portare via dei cavi elettrici contenenti rame da una scuola dismessa. Questo episodio mette in luce non solo i problemi di sicurezza nelle aree abbandonate, ma anche l’importanza del pattugliamento continuo per prevenire e reprimere piccoli crimini.
Il pattugliamento dei carabinieri
Nella serata di ieri, i militari della stazione di Casavatore erano in servizio per monitorare le strade della città. Durante il loro giro di pattuglia, hanno notato movimenti sospetti in via Nicola Amore. La zona in questione è caratterizzata da un edificio scolastico, I° circolo didattico E. De Filippo, che ormai versa in uno stato di degrado e abbandono. L’istituto non solo rappresenta un problema per il paesaggio urbano, ma diventa anche un obiettivo per malintenzionati in cerca di materiali da rivendere.
La prontezza dei carabinieri è stata fondamentale. La loro spiccata capacità di riconoscere situazioni anomale e potenzialmente pericolose ha fatto sì che un tentato furto potesse essere sventato in tempo. L’attenzione agli annunciati “movimenti sospetti” ha, dunque, dimostrato quanto sia cruciale avere una presenza visibile delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza pubblica e dissuadere comportamenti illeciti.
Il fermo del ladro
La persona coinvolta è un uomo di 43 anni, identificato come Antonio Barbato. Dopo aver notato il ladro nei pressi dell’ex scuola, i carabinieri sono intervenuti tempestivamente bloccandolo mentre si accingeva a portare via dei cavi elettrici. Questi ultimi, una volta esaminati, risultavano essere privi di isolamento, rivelando la presenza di rame, un metallo di valore spesso preso di mira da chi cerca di guadagnare qualche soldo tramite l’illecito.
Notevole è il fatto che Barbato risultasse già sottoposto a misure restrittive, specificatamente l’obbligo di dimora e il divieto di uscita dalle 20 alle 7 del mattino. Queste misure erano state imposte in relazione a precedenti reati. La sua presenza nei pressi della scuola abbandonata ha sollevato interrogativi non solo sulla sua condotta, ma anche sulle condizioni di sicurezza e custodia di luoghi pubblici ormai dimenticati.
La situazione delle scuole abbandonate
Purtroppo, il caso di Casavatore non è isolato. Le scuole abbandonate, come quella di I° circolo didattico E. De Filippo, stanno diventando luoghi di accumulo di spazzatura e rifugio per attività illecite, comprese le occupazioni abusive e i furti. La mancanza di manutenzione e sorveglianza aumenta la vulnerabilità di questi edifici, creando una situazione di insicurezza per i cittadini nelle zone circostanti.
La questione delle strutture scolastiche abbandonate implica non solo problematiche legate alla sicurezza, ma anche considerazioni sociali. Rappresentano una risorsa sprecata: spazi che un tempo accoglievano bambini e educatori, ora completamente dimenticati in una città in cerca di cambiamenti. La riqualificazione di questi luoghi potrebbe non solo migliorare l’aspetto della comunità, ma anche evitare che diventino rifugi per comportamenti illeciti e promuovere il senso di appartenenza tra i cittadini.
Il tentato furto di rame da parte di Antonio Barbato esemplifica bene tutte queste problematiche. Gli sforzi delle forze dell’ordine sono un elemento fondamentale per mantenere l’ordine pubblico, ma è chiaro che c’è bisogno di un approccio multidisciplinare che coinvolga autorità locali, residenti e esperti per una soluzione a lungo termine.