Un uomo di 64 anni è stato fermato dai carabinieri a Ferrara dopo un’aggressione avvenuta nel pomeriggio di ieri a Boara, in via Copparo. La vicenda ha coinvolto due coniugi, suoi parenti, feriti da proiettili sparati con una fiocina. Le forze dell’ordine hanno eseguito un provvedimento della Procura a seguito delle indagini sul posto.
Dinamica dell’aggressione e soccorsi prestati
Alle 16:30 circa nella zona di via Copparo a Boara, marito e moglie sono stati colpiti da frecce scagliate con una fiocina. L’uomo ha riportato una ferita al collo mentre la donna è stata colpita all’addome. Il personale del 118 è intervenuto immediatamente sul luogo, medicando la donna prima di trasportare l’uomo con un elicottero sanitario all’ospedale Maggiore di Bologna. Quest’ultimo è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, con prognosi riservata.
La complessità dell’intervento sanitario ha riflettuto la gravità delle lesioni riportate, soprattutto dall’uomo. Le cure iniziali sul posto per la donna hanno evitato complicazioni immediate, ma restano sotto osservazione le condizioni di entrambi. L’efficace intervento del personale medico ha evitato ulteriori peggioramenti.
Le modalità dell’aggressione con fiocina rappresentano un fatto raro in ambito familiare, fatto che ha sorpreso la comunità locale. Le esigenze di soccorso hanno imposto un rapido coordinamento tra 118 e forze dell’ordine per garantire sicurezza e assistenza alle vittime.
Intervento dei carabinieri e arresto dell’indagato
Dopo l’aggressione, il 64enne si è allontanato dal luogo ma è stato rintracciato in breve tempo dai carabinieri del nucleo investigativo di Ferrara. L’uomo era in stato di evidente disagio, avendo tentato di togliersi la vita ingerendo farmaci. I soccorsi sono intervenuti su segnalazione, trasportando l’indagato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Cona.
Il suo ricovero non è risultato critico e non è stato considerato pericoloso per la vita. Contestualmente, i militari hanno avviato le procedure previste, notificando la misura di fermo emessa dalla Procura locale per tentato omicidio. In seguito alle cure, l’uomo è stato trasferito in carcere.
L’intervento tempestivo dei carabinieri ha impedito ulteriori sviluppi della situazione e ha garantito la tutela delle vittime e della comunità. Il primo riscontro delle indagini sostiene il quadro accusatorio contro il 64enne.
Motivazioni e contesto familiare dell’aggressione
Gli accertamenti condotti indicano come possibile causa dell’aggressione un dissidio familiare protrattosi nel tempo tra l’arrestato e le due vittime. La tensione tra i soggetti coinvolti risalirebbe a divergenze pregresse che si sono via via intensificate fino al gesto violento.
Il fatto che l’aggressione sia avvenuta con un’arma inconsueta come la fiocina segnala una situazione di forte conflitto interno. Le relazioni tra i parenti erano già disturbate e questo elemento ha alimentato l’escalation di violenza.
Non sono state rese note ulteriori informazioni sulle ragioni specifiche del litigio. La Procura procede per tentato omicidio, ma non è escluso che l’ambito familiare venga ulteriormente approfondito nel corso delle indagini.
Le vicende di questa famiglia si sono così intrecciate con la cronaca locale, richiamando l’attenzione sulle difficoltà legate ai conflitti tra parenti. Le forze dell’ordine mantengono alta la vigilanza sui casi simili per prevenire episodi altrettanto gravi.
“Le modalità dell’aggressione con fiocina rappresentano un fatto raro in ambito familiare” ha commentato un rappresentante delle forze dell’ordine locali.