Un caso giudiziario clamoroso ha scosso la capitale, con l’ex pugile Fabio Salandri, noto come «er Ciccione», protagonista di un’affare di tentato omicidio. La sentenza emessa dalla quarta sezione collegiale stabilisce che Salandri rischia una pena di 13 anni e 6 mesi. Il tribunale ha anche identificato Marco Antonucci come l’esecutore materiale del colpo sparato contro Marco Canali, vittima di un agguato avvenuto a febbraio 2021.
Le accuse e il tribunale
Il processo ha rivelato un quadro accusatorio significativo, presentato dal pubblico ministero Francesco Minisci, il quale ha messo in luce il coinvolgimento di Salandri e Antonucci nel tentato omicidio di Canali. In base a quanto ricostruito in aula, Antonucci è stato condannato a una pena di 15 anni, considerato che è stato lui a impugnare l’arma e a fare fuoco. Entrambi gli uomini erano già noti alle forze dell’ordine; Salandri, a settembre 2022, era uscito da una lunga detenzione e, secondo le affermazioni difensive, aveva tentato di riabilitarsi attraverso la creazione di una palestra nel quartiere Tufello. Qui avrebbe dovuto allenare ragazzi e allontanarli dalla strada, un piano che, purtroppo, sembra compromesso dal suo coinvolgimento in questo crimine.
Durante il processo, Salandri ha sempre negato ogni responsabilità , inflessibilmente affermando che sia lui che Antonucci non avevano nulla a che fare con la sparatoria. La posizione del legale difensore, avvocato Emilio Losso, ha ribadito che non esistono prove scientifiche sufficienti per dimostrare il coinvolgimento diretto di entrambi. Gli atti del tribunale e l’istruttoria hanno cercato di chiarire l’episodio cruciale del 22 febbraio 2021. La difesa ha chiesto persino di rivedere la condotta delle indagini e l’esito delle testimonianze, ma la determinazione del giudice è stata ferma.
La dinamica dell’agguato
Nella serata del 22 febbraio, la vita di Marco Canali è cambiata radicalmente. Secondo le ricostruzioni, Salandri e Antonucci avrebbero bussato alla sua porta con l’intento di discutere di un presunto debito, si sospetta legato a questioni di droga. Quello che doveva essere un incontro di chiarimenti si è trasformato in un agguato. Una volta entrati nell’abitazione, Antonucci ha estratto un’arma e ha aperto il fuoco, colpendo Canali. Nonostante i proiettili potessero risultare fatali, la vittima è riuscita a salvarsi grazie al tempestivo intervento della compagna, che ha allertato i soccorsi.
Nonostante il clima di intimidazione, il caso ha sollevato interrogativi sul contesto sociale e le dinamiche di vita dei protagonisti coinvolti. È noto che il legame tra questi gruppi, spesso intrecciato con il mondo della droga e della violenza, può provocare situazioni di grave pericolo. La sparatoria ha anche scosso il quartiere in cui si sono consumati questi eventi, accendendo il dibattito sulla sicurezza nelle zone più vulnerabili di Roma.
Riscatto e conseguenze della vita passata
Il tentativo di riscatto di Salandri, deciso a mettersi alle spalle un passato turbolento, sembra ora infrangersi contro le dure realtà legali e sociali. Uscito dal carcere, l’ex pugile aveva avviato un percorso di recupero, aprendo una palestra e promettendo di donare nuova speranza ai giovani del Tufello. La sua amicizia con Achille Lauro, che nel 2017 gli ha dedicato la canzone «Amico del Quore», rappresentava la possibilità di un nuovo inizio. Tuttavia, le accuse di tentato omicidio minano profondamente la sua immagine pubblica e la sua volontà di ricominciare.
La storia di Salandri è quella di un uomo che ha cercato una seconda possibilità , ma si è trovato invischiato in gravissimi reati. Con un futuro incerto e una condanna che potrebbe portarlo di nuovo dietro le sbarre, resta da vedere come si evolverà la questione nei prossimi mesi. L’attesa di un ricorso o di una revisione della pena è un tema ricorrente nei contesti giudiziari, ma per Salandri ora le priorità sembrano cambiare drasticamente.
Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina