Un caso di violenza domestica legata alla criminalità organizzata ha preso piede negli ultimi giorni con l’arresto di Salvatore De Santis, un noto personaggio della camorra. Il 47enne, in carcere per reati di camorra, è stato accusato di un tentato omicidio risalente a due anni fa, quando tentò di uccidere la sua compagna schiacciandola con l’auto contro un cancello. Quest’episodio, rimasto fino ad ora sconosciuto, è emerso nel corso di indagini più ampie condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta.
Il gravissimo episodio di violenza
De Santis, nel 2022, cercò di togliere la vita alla compagna con un gesto estremo: la investì con l’auto, provocandole gravissime ferite, tra cui la frattura di anca e bacino. Dopo l’incidente, invece di portarla in ospedale, il 47enne la curò a casa per un mese, temendo di essere denunciato. Questo terribile comportamento è rimasto sotto silenzio fino all’operazione contro il clan Picca, che ha portato gli inquirenti a esplorare il triste background di violenza di De Santis.
L’incidente è venuto alla luce in un momento in cui i Carabinieri stavano cercando prove riguardanti l’affiliazione continua di De Santis al clan Picca. L’indagine sulla mafia ha rivelato che, oltre ai reati di estorsione e traffico di stupefacenti di cui era accusato, la sua violenza in ambito privato non era da meno. Intercettazioni telefoniche hanno scoperto che le violenze erano così gravi da mettere in serio pericolo la vita della donna.
L’indagine e l’arresto
Colpito dai sospetti sulla sua affiliazione alla camorra, De Santis è stato arrestato il 3 settembre scorso e da quel momento si trova nel carcere di Tolmezzo. L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di 35 membri del clan Picca, attivo nella regione. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha coordinato le indagini, concentrandosi su un’organizzazione storicamente pericolosa e violenta. De Santis, noto con il soprannome ‘o buttafuori‘, è stato identificato come uno dei più temuti affiliati al clan, con un passato di attività criminali e violente.
Nel corso dell’inchiesta, le autorità hanno evidenziato il carattere aggressivo e temibile di De Santis. Già nel 2018 era stato liberato da una condanna per associazione mafiosa, ma aveva continuato a servire il clan mantenendo una posizione preminente.
L’impatto sulla vittima e la possibilità di giustizia
Dopo due anni di silenzio e paura, la donna avrà finalmente l’opportunità di raccontare la sua drammatica esperienza. Le autorità sono determinati a fare luce non solo sulle attività criminali di De Santis, ma anche sul contesto di violenza domestica che ha caratterizzato la relazione tra lui e la vittima. Nonostante le sue gravi ferite e la paura che l’hanno tenuta lontana dalle forze dell’ordine, ora la donna potrebbe finalmente ottenere giustizia. Con l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord, De Santis è accusato di tentato omicidio e i carabinieri continueranno a esplorare il profondo legame tra criminalità organizzata e violenza domestica.
Questo caso sottolinea non solo la brutalità del crimine organizzato, ma anche l’importanza di rompere il silenzio attorno alla violenza domestica, simile a quanto emerso dalle indagini in corso.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Sofia Greco