Negli ultimi sviluppi relativi alla criminalità organizzata a Napoli, il pentito Teodoro De Rosa ha offerto importanti chiarimenti durante la sua testimonianza davanti alla Dda di Napoli. Le sue rivelazioni hanno gettato luce sui rapporti interni all’Alleanza di Secondigliano.
Ordinanza Cautelare e le Nuove Arresti
L’ampio racconto di Teodoro De Rosa è stato incluso nell’ordinanza cautelare di 480 pagine emessa dal gip Federica Colucci dell’ottava sezione del Tribunale di Napoli. Questo documento ha portato all’incarcerazione di 12 individui, tra cui i nuovi capi della cosca dei Bosti-Contini come Carmine Botta e il noto Gennaro Manetta, conosciuto come “Maradona”, il politico della cosca.
Cambiamenti nei Rapporti All’Interno dell’Alleanza
De Rosa ha raccontato che, con l’uscita di Lo Russo e Sacco dall’Alleanza, si è verificata una sorta di separazione all’interno dell’organizzazione. Nonostante i rapporti rimasti relativamente buoni, sono diventati più freddi e prudenti nel corso degli anni. L’Alleanza ha poi continuato tra Mallardo, Contini e Licciardi.
Rafforzamento dell’Alleanza e Spostamenti nei Clan Alleati
Il passaggio di alcuni membri dei Licciardi dai territori della Masseria ai clan alleati, come a Giugliano per Trambarulo e al Borgo S. Antonio per Cristiano e Ammendola, è stato un modo per rafforzare l’Alleanza e i clan corrispondenti. Questo ha garantito la presenza di affiliati dei Licciardi nei territori alleati, in risposta alla crescente ostilità di clan come i Mazzarella.
Frizioni all’Interno del Clan Licciardi
De Rosa ha evidenziato che i membri del clan Licciardi che si sono trasferiti ai clan alleati erano in parte soddisfatti di farlo. All’interno del clan Licciardi si stavano verificando tensioni tra i membri della cerchia familiare ristretta, come Gennaro e Pierino Licciardi, supportati dalle loro sorelle, e i principali capi come Cristiano Antonio, Trambarulo e Ammendola. Questo a causa della mancata reazione adeguata alla perdita di membri del clan.
Sostenitori e Fedeli del Clan Licciardi
Durante questo periodo, i Moccia hanno continuato a sostenere la famiglia Licciardi, in gran parte a causa di un legame di parentela tra la moglie di Giovanni Cesarano e i Moccia. La fedeltà rimasta con la famiglia Licciardi era rappresentata principalmente da Giovanni Cesarano, mentre a San Pietro rimase Bombolone. Tale dinamica ha portato a spostamenti significativi e a nuove alleanze all’interno del panorama criminale.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2024 da Marco Mintillo