La Provincia di Teramo ha preso decisioni importanti riguardanti il Convitto Delfico, un’istituzione storica da tempo sotto la lente di ingrandimento a causa di problematiche strutturali. Dopo il sequestro deciso dalla magistratura per gravi criticità nella sicurezza dell’edificio, l’ente locale ha avviato una procedura per fronteggiare l’emergenza abitativa degli studenti. Il costo totale per l’acquisto e l’installazione delle strutture prefabbricate è stato stimato in 1 milione e 342 mila euro, una somma coperta in parte da fondi specifici legati al sisma del 2016.
Necessità di strutture prefabbricate
L’iter burocratico, firmato dal dirigente tecnico del settore Lavori pubblici, Francesco Ranieri, permette all’amministrazione provinciale di garantire una rapida fornitura e installazione di soluzioni modulari. Le nuove strutture sono progettate per accogliere le funzioni primarie del Convitto, inclusi posti letto, mensa e refettorio, strutture indispensabili per ridurre l’impatto negativo del sequestro sull’educazione degli studenti. La scelta di optare per queste strutture temporanee riflette una strategia proattiva da parte della Provincia, che sta cercando di evitare che l’assenza di un luogo idoneo possa influenzare negativamente le iscrizioni.
Il finanziamento del progetto è stato possibile grazie a una porzione del 10% delle risorse assegnate con ordinanza speciale del Commissario Sisma 2016. Tale provvedimento consente l’impiego di fondi per locazioni e trasferimenti durante le operazioni di adeguamento sismico delle scuole. L’approvazione del disciplinare di gara rappresenta un passo significativo per affrontare questa problematica e garantire continuità al servizio educativo.
Il ruolo della provincia e la soluzione proposta
Il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, ha chiarito l’importanza di garantire un luogo sicuro e funzionale per il Convitto. Mentre le questioni legali si stanno sviluppando, l’amministrazione si sta muovendo su più fronti per assicurare una soluzione alternativa tangibile. D’Angelo ha evidenziato come la sistemazione in una struttura alberghiera non possa fungere da sostituto adeguato alle necessità del Convitto, sottolineando il rischio di un impatto negativo sulle nuove iscrizioni.
La Provincia sta esplorando ulteriori opportunità, tra cui la proposta avanzata dall’Asp 1 di un immobile di via Taraschi, cercando di valutare tutte le opzioni disponibili. A seguito delle decisioni adottate, la procedura amministrativa è in fase di avanzamento, permettendo di rimanere flessibili nel caso in cui la situazione dovesse cambiare.
Richiesta di revoca del sequestro e obiettivi a breve
La nota ufficiale della Provincia indica che è in fase di elaborazione l’istanza di revoca del sequestro dell’edificio storico. Questo passo è essenziale per ripristinare l’operatività completa del Convitto Delfico, che è stato oggetto di severa valutazione da parte della Procura di Teramo a causa di preoccupazioni riguardanti la sicurezza e la stabilità della struttura. I tecnici incaricati delle perizie difensive stanno supportando l’amministrazione nella preparazione di questo documento.
Il Convitto Delfico, che ospita anche scuole di diverso grado e conta circa 1.200 studenti, rappresenta un importante nodo educativo per la comunità teramana. La sua tempestiva riapertura è cruciale non solo per le famiglie, ma anche per l’intera struttura scolastica della zona. Le scelte fatte dalla Provincia mirano quindi a ripristinare le normali funzionalità del Convitto, tutelando al contempo la sicurezza degli studenti e del personale scolastico.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Donatella Ercolano