Il Terracina non va oltre uno 0-0 contro l’Olbia. Ancora una prestazione senza acuti e la salvezza resta un miraggio. La retrocessione adesso è davvero dietro l’angolo. Non c’è verso, il Terracina non riesce proprio a rialzarsi. Nemmeno nella 31esima giornata, nemmeno in casa, nemmeno contro un’Olbia che ha fatto la sua partita senza strafare. Finisce ancora una volta 0-0, un altro punto che non cambia niente e che, anzi, affonda ancora di più i biancocelesti nel fondo della classifica. La vittoria continua a non arrivare, e adesso il baratro della retrocessione diretta si vede a occhio nudo.
Primo tempo opaco, nella ripresa due lampi e nulla più
La gara parte con l’Olbia subito più brillante, più ordinata, più convinta. Il Terracina invece sembra frenato, contratto, quasi trattenuto dalla paura di sbagliare. I sardi prendono campo, palleggiano, cercano varchi, e per buona parte del primo tempo tengono gli avversari lontani dalla loro area. Nel secondo tempo si intravede una reazione. I pontini si affacciano con più coraggio e riescono anche a costruire un paio di occasioni interessanti: due possibilità per provare a sbloccarla, ma ancora una volta manca precisione, manca lucidità, manca qualcosa.
Aquino espulso poco dopo l’ingresso, in dieci nel finale
Poi, come se non bastasse, ci si mette anche la sfortuna (o l’ingenuità). Aquino entra nella ripresa e pochi minuti dopo viene espulso. Rosso diretto e partita finita per lui. Il Terracina resta in dieci uomini per tutto il finale di gara. Da lì in poi, si tratta solo di resistere. I biancocelesti ci provano con l’orgoglio, ma è evidente che anche la testa è stanca, oltre alle gambe. Il fischio finale congela lo 0-0 e lascia a tutti la stessa sensazione: questa squadra non riesce più a cambiare marcia.
La classifica parla chiaro: tempo e speranze quasi finiti
Guardando la classifica, c’è poco da aggiungere. I numeri sono impietosi. La zona salvezza è lontana, il tempo per rimontare è sempre meno e le giornate a disposizione si stanno esaurendo. Sugli spalti, il pubblico c’era. Non in massa, ma c’era. I soliti volti, gli affezionati, quelli che ci credono sempre un po’ di più. Ma anche loro, ieri, sono usciti in silenzio, con lo sguardo basso e il pensiero già proiettato a cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane. Senza una svolta vera, il finale di stagione rischia di trasformarsi in un lungo e lento addio alla categoria.