Terracina: notte di caos e intimidazione durante i controlli delle guardie ittiche

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Terracina: notte di caos e intimidazione durante i controlli delle guardie ittiche - Gaeta.it

La serata di sabato 21 luglio 2024 a Terracina si è trasformata in un evento straordinario e preoccupante, quando si sono verificati episodi di violenza durante operazioni di controllo delle guardie ittiche. L'agitazione è iniziata nel comune di Borgo Hermada, dove un uomo di 36 anni, di origine rumena, ha minacciato gli agenti con un’ascia, facendo calare la tensione su quella che doveva essere una normale notte di vigilanza. Questi eventi non solo mettono in luce le sfide quotidiane degli operatori di sicurezza ma anche la crescente tensione e rischio nel settore della pesca nelle acque italiane.

Il primo episodio all’insegna del caos

Un pescatore in escandescenza sulla migliara 51

L'inizio della serata è già stato segnato da un momento di forte tensione nella zona della migliara 51, dove un pescatore rumeno ha reagito in modo inaspettato a dei verbali emessi dalle guardie ittiche. L'uomo ha cercato di eludere le autorità fingendo di accusare un malore, bloccando così il traffico e creando una situazione di emergenza. È stato immediatamente allertato il servizio di emergenza 118, mentre gli agenti si sono trovati in uno stato di allerta, non sapendo se la situazione potesse degenerare ulteriormente.

Dopo qualche minuto di preoccupazione, il pescatore si è tuttavia rialzato e, senza ulteriori spiegazioni, è fuggito a bordo della sua auto, lasciando le guardie ittiche in un clima di incertezza e preoccupazione. Questo episodio ha messo in evidenza non solo l’atteggiamento ostile di alcuni pescatori nei confronti dei controlli, ma anche le difficoltà che le forze dell'ordine devono affrontare nel mantenere l’ordine e garantire la sicurezza.

Le irregolarità sulle acque di Terracina

Un intervento necessario nel fiume Sisto

Parallelamente, sul fiume Sisto, si sono registrati ulteriori problemi. Alcuni gruppi di pescatori rumeni sono stati trovati in bivacco e sorpresi a pescare di notte, un'operazione vietata dalle normative locali. Le guardie ittiche hanno dovuto procedere a verbali nei loro confronti, con l'intento di far rispettare le regole di pesca per preservare l'ecosistema acquatico della zona. Questo intervento ha messo a punto l'importanza di rispettare la normativa per proteggere le risorse ittiche che, se trascurate, possono portare a conseguenze gravi per l’ambiente.

In aggiunta, le guardie hanno dovuto spegnere un fuoco acceso dai pescatori per grigliare la carne, un atto che contravviene alle normative vigenti che vietano l'accensione di fuochi in questo periodo dell'anno. La vigilanza delle autorità si è rivelata essenziale per contenere potenziali incendi e salvaguardare le aree verdi circostanti. Questo continuo monitoraggio non solo garantisce la sicurezza degli operanti del settore ittico ma anche la protezione dell'ambiente naturale.

La situazione sul Canale Linea Pio VI

Azioni severissime contro la pesca illegale

Nonostante i precedenti eventi, la serata non ha visto diminuire la pressione da parte delle autorità. Sul Canale Linea Pio VI, che corre lungo la via Appia, le guardie ittiche hanno multato altri otto pescatori di nazionalità rumena per pesca senza licenza e pesca notturna. Questo tipo di attività illegali non solo mette in pericolo il patrimonio ittico ma anche rappresenta una sfida per le forze di polizia che si adoperano costantemente per garantire il rispetto delle normative vigenti.

In totale, durante le operazioni di controllo, sono stati confiscati e reimmessi nell'ambiente ben 20 chili di carpe, un’azione necessaria per ripristinare l’equilibrio delle acque. Questi interventi rivelano l'impegno delle autorità nella lotta contro la pesca illegale, un fenomeno che spesso sfugge al controllo e che richiede un circuito di vigilanza ben definito e attivo.

Tensione e impegno costante delle guardie ittiche

L'insieme di questi episodi in una sola notte testimonia la sfida costante che le guardie ittiche e le autorità locali affrontano nel loro operare quotidiano. Eventi di questo tipo non solo suscitano preoccupazione per l’incolumità degli agenti ma evidenziano anche la necessità di una maggiore sensibilizzazione e rispetto da parte dei pescatori verso le normative vigenti. La situazione in corso a Terracina rappresenta un campanello d'allarme per le istituzioni e per la comunità, che devono collaborare affinché episodi di violenza e illegalità non si ripetano.

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