Terracina, piazza una statua del Cristo alta tre metri sul terrazzo della vicina: 73enne denunciato

Terracina, piazza una statua del Cristo alta tre metri sul terrazzo della vicina: 73enne denunciato

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Una disputa tra condomini degenera: l’uomo forza l’accesso e installa una statua in vetroresina su un lastrico non suo. Indagato per violazione di domicilio e danneggiamento.

TERRACINA – Quella che sembrava una banale lite di condominio si è trasformata in una vicenda tanto assurda quanto reale, con tanto di denuncia, sequestro e indagini in corso. Protagonista un uomo di 73 anni, residente in uno stabile della città, che ha deciso di installare una statua del Cristo Redentore alta tre metri sul terrazzo della vicina. Il problema? Il terrazzo non era suo.

Tutto nasce da una vecchia disputa sulla proprietà del lastrico solare, un’area che l’uomo aveva più volte rivendicato come propria ma che, secondo i documenti, apparteneva a un’altra condomina. Dopo tentativi andati a vuoto, l’anziano ha pensato bene di agire per conto proprio: ha forzato l’accesso e fatto posizionare una grande statua in vetroresina, completa di basamento in cemento.

La proprietaria sporge denuncia, intervengono i Carabinieri

La vicina, trovandosi sul tetto una struttura enorme comparsa senza alcun preavviso, ha sporto denuncia. Ai militari della Stazione dei Carabinieri di Terracina, guidati dal maggiore Saverio Loiacono, ha raccontato l’accaduto e segnalato l’accesso non autorizzato alla sua proprietà.

A quel punto sono scattati gli accertamenti: l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per violazione di domicilio e danneggiamento, mentre l’imponente statua religiosa è stata posta sotto sequestro.

La scena, per chi abita nei dintorni, è sembrata quasi surreale. Alcuni residenti raccontano di aver visto comparire il Cristo “da un giorno all’altro”, senza sapere bene cosa stesse succedendo.

Indagini in corso, ma resta l’incredulità

Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, e l’uomo — è bene ricordarlo — è presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva, come previsto dall’articolo 27 della Costituzione.

Resta il fatto che l’intervento ha avuto risvolti legali concreti. Non solo per l’accesso non autorizzato, ma anche per le implicazioni in termini di sicurezza e decoro urbano. Non è chiaro, ad esempio, se l’opera sia stata installata con l’ausilio di mezzi pesanti, né se ci siano stati danni alla struttura del palazzo.

L’intera vicenda ha suscitato parecchio stupore in zona, con reazioni tra lo sconcertato e il divertito. Ma sul piano giuridico la situazione è tutt’altro che leggera: forzare un accesso privato e modificare una proprietà altrui, anche con le migliori intenzioni, resta un reato.

Ora sarà compito della magistratura chiarire ogni aspetto. Intanto, il Cristo in vetroresina è sotto chiave, in attesa di capire dove – e se – potrà tornare ad essere collocato.

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