Terremoto devasta il Myanmar e colpisce anche la Thailandia: le ultime notizie dal fronte

Terremoto devasta il Myanmar e colpisce anche la Thailandia: le ultime notizie dal fronte

Un terremoto di magnitudo 7.7 devasta il Myanmar, causando oltre 16.000 vittime e una crisi umanitaria, mentre la Thailandia conta 17 morti e cerca i dispersi dopo il crollo di un grattacielo.
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Terremoto devasta il Myanmar e colpisce anche la Thailandia: le ultime notizie dal fronte - Gaeta.it

Il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar lo scorso venerdì ha causato devastazione e una crescente emergenza umanitaria. Con oltre 16.000 vittime già registrate, il numero continua a salire. A complicare la situazione, nuovi terremoti hanno colpito il paese, mentre il governo d’opposizione ha annunciato una sospensione limitata dei combattimenti contro la giunta militare. La vicina Thailandia non è rimasta indenne, con un bilancio di 17 morti a Bangkok e numerosi feriti.

La scossa continua in Myanmar

Dopo il potente terremoto di venerdì, registrato come uno dei più devastanti nella storia recente del paese, il Myanmar ha vissuto nuove scosse. Nella notte, l’Istituto Geosismico Statunitense ha rilevato un sisma di magnitudo 5.1 nei pressi di Naypyidaw, la capitale del paese, e una precedente scossa a nord di Mandalay di magnitudo 4.2. Questi eventi sismici hanno alimentato paure e preoccupazioni nella popolazione già in crisi, frustrando gli sforzi di rescue e riducendo ulteriormente la fiducia. La situazione è complicata dalla vulnerabilità delle strutture in molte aree, aumentando il rischio di nuove vittime. Molti edifici danneggiati non sono stati in grado di sopportare le repentine scosse di assestamento, lasciando famiglie e comunità in balia di una situazione precaria.

L’opposizione dichiara una tregua parziale

In risposta all’impatto catastrofico del terremoto, il governo ombra di oppposizione, conosciuto come National Unity Government , ha dichiarato una sospensione unilaterale delle operazioni di combattimento contro la giunta militare. Questa tregua, che durerà due settimane, ha come intento di proteggere le aree colpite dalla calamità. Malgrado ciò, le operazioni di difesa contro l’esercito saranno esentate dalla sospensione. Il NUG ha comunicato la sua posizione tramite un post su X, affermando che “tutte le operazioni militari offensive” sono ferme nelle zone più colpite.

Tuttavia, la giunta militare non ha cessato le sue offensive, continuando a colpire i ribelli anche subito dopo il terremoto. Tom Andrews, Relatore Speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar, ha condannato tali azioni, chiedendo anzi alla giunta di fermare ogni operazione militare. Il panorama conflictuale in Myanmar si complica ulteriormente, con il bilancio delle vittime già drammaticamente alto: oltre 1.644 morti e più di 3.400 feriti. Si prevede che il numero delle vittime aumenti, man mano che vengono accertate le perdite nelle aree più popolate del paese.

Il bilancio delle vittime in Thailandia

Il tremore del terremoto ha raggiunto anche la Thailandia, dove il numero di morti nella capitale Bangkok è salito ufficialmente a 17. L’Autorità Metropolitana di Bangkok ha confermato che 32 persone hanno riportato ferite, mentre 83 risultano ancora disperse. Gran parte delle persone scomparse è legata al crollo di un grattacielo di 30 piani in costruzione, incidentale a causa della scossa sismica. Questa tragedia ha scosso l’intera nazione, unendo cittadini e autorità in uno sforzo di ricerca e soccorso.

Le autorità stanno lavorando attivamente per recuperare le persone ancora intrappolate, mentre i servizi di emergenza sono stati mobilitati in massa. La situazione è complessa dalla scarsità di informazioni, poiché molte strutture danneggiate rendono difficile la comunicazione con i soccorritori. La capitale sta affrontando una crisi umanitaria simile a quella del Myanmar, che richiama l’attenzione internazionale verso l’emergenza in corso.

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