Il secondo episodio della seconda stagione di The Last of Us ha suscitato reazioni intense e contrastanti tra i fan. La scelta di eliminare Joel, uno dei personaggi più amati, è stata la mossa che ha segnato un punto di svolta decisivo nella narrazione. Questa decisione non solo rompe un equilibrio affettivo consolidato, ma fa partire un nuovo capitolo della storia, spingendo la protagonista Ellie in un percorso segnato da un forte conflitto emotivo. Vediamo nel dettaglio cosa significa questa scelta e come si inserisce nel contesto più ampio della serie.
la morte di joel: un evento centrale e controverso della stagione
L’episodio 2×02 ha sorpreso molti spettatori con la morte improvvisa di Joel, interpretato da Pedro Pascal. Il personaggio, già ampiamente apprezzato per la sua complessità , viene strappato alla storia in modo netto. Questa decisione narrativa aveva già sollevato discussioni al tempo del videogioco The Last of Us Part II, dove la perdita di Joel aveva diviso la comunità di giocatori. Nel passaggio alla serie televisiva, gli autori hanno scelto di mantenere questa svolta, sottolineando così la sua importanza per lo sviluppo della trama.
La morte di Joel arriva in un momento in cui la stagione sembra ancora introdurre il contesto. Nei primi due episodi si notava un rallentamento, con i personaggi introdotti in una situazione apparentemente stabile e priva di una missione chiara. Joel e Ellie si trovano a Jackson, una comunità in cui potrebbero vivere senza ulteriori inquietudini. Ma quest’apparente calma era solo la premessa necessaria. L’uccisione di Joel, rappresenta un punto di rottura che smuove le azioni future e spinge la storia verso una nuova direzione più intensa.
Le reazioni del pubblico sono state tra le più animate: rabbia, sconvolgimento e anche discussioni accese sui social. L’uscita definitiva di Pedro Pascal dal cast come presenza regolare aggiunge ulteriore peso alla vicenda. Joel non tornerà in scena al di fuori di eventuali flashback, lasciando spazio a nuovi intrecci narrativi.
la coerenza con il videogioco e le scelte degli autori
Nonostante alcune dichiarazioni precedenti di Craig Mazin, uno degli showrunner, che aveva lasciato intuire possibili deviazioni dalla storia originale, la produzione ha infine preferito attenersi al modello tracciato dal videogioco. La morte di Joel, quindi, non è un colpo di scena gratuito, ma una scelta coerente con la trama già consolidata nel 2020 nel secondo capitolo di The Last of Us.
In effetti, tale epilogo è il motore che innesca tutta la vicenda. Senza la morte di Joel, Ellie non avrebbe un motivo preciso per affrontare la sua lunga e difficile missione. La decisione di seguire fedelmente questa strada, se pur dolorosa per i fan, ha il merito di mantenere intatta l’intensità emotiva e il ritmo della narrazione, evitando deviazioni che avrebbero potuto diluire il peso degli eventi.
Il tema della vendetta, introdotto dalla perdita di Joel, è il fulcro attorno a cui ruota questa nuova stagione. L’odio, espresso in modo profondo da Ellie, diventa la forza che guida ogni sua azione. Parallelamente emerge la figura di Abby, l’altro polo narrativo, la cui vendetta nei confronti di Joel è la scintilla che ha innescato la tragedia. Questi due personaggi spingono lo spettatore a riflettere sulle molte sfumature morali di una lotta personale che si muove in un mondo segnato dalla sopravvivenza estrema.
le reazioni del pubblico e le polemiche attorno a un’assenza ingombrante
Quando uscì il videogame nel 2020, la morte di Joel provocò un vero terremoto tra i giocatori. Alcuni reagirono con critiche violente, altri presero le distanze dal titolo, arrivando persino ad atti di intimidazione verso gli attori coinvolti, come Laura Bailey, doppiatrice di uno dei protagonisti. Molte delle critiche ebbero un forte tono ideologico, con accuse di un supposto favoritismo verso personaggi femminili e della comunità LGBTQ+. Tuttavia, la realtà dietro la trama è molto più semplice e radicata in motivazioni narrative concrete.
Nel corso dei primi due episodi della serie, più che una progressione della storia, si percepiva uno sguardo sulla normalità dopo l’apocalisse. I protagonisti non erano più in fuga o in missione, ma vivevano una routine precaria. Era chiaro che mancava qualcosa per spingere il racconto oltre. La scomparsa di Joel è proprio quella scossa necessaria per dare senso e slancio al prosieguo, rompendo un equilibrio precario e dando a Ellie uno scopo definito e urgente.
La complessità morale di questo gesto si riflette nella stessa struttura della serie, che mostra i conflitti da diversi punti di vista. Qui non c’è la tradizionale divisione tra bene e male, ma una serie di azioni dettate da necessità , traumi e desideri di protezione personale o familiare. La linea che separa giusto e sbagliato si confonde, spingendo il pubblico a interrogarsi sul significato della vendetta stessa.
ellie come nuovo fulcro narrativo e prospettive future
La rimozione di Joel non è il punto finale della storia, ma un avvio verso nuovi aspetti narrativi e emotivi. La protagonista diventa Ellie, personaggio con una carica emotiva intensa, in grado di reggere il peso di questa nuova fase. Bella Ramsey, interprete di Ellie, porta sullo schermo la fragilità e la rabbia che sostengono la spinta verso la vendetta e la giustizia personale.
L’intera stagione si articola intorno al tema dell’odio che prende il sopravvento: un sentimento universale che può trascinare le persone in situazioni estreme e dolorose. Ellie e Abby rappresentano due facce della stessa medaglia, con motivi molto personali che si intrecciano in un conflitto che travalica i semplici ruoli di eroe e antagonista.
Il percorso intrapreso dalla serie suggerisce una riflessione sui limiti della sopravvivenza e sul prezzo che si paga nell’affrontare l’altro, perfino quando l’altro è mosso da ragioni simili a quelle personali. Lo spettatore è così coinvolto, testimone di una narrazione che non concede risposte facili, ma che scava nelle emozioni più profonde di perdite, desideri di rivalsa e ricerca di un senso in un mondo spezzato.
Nel quadro della serie, il sacrificio di Joel diventa quindi il catalizzatore per una storia più complessa, capace di muoversi tra azione e introspezione. Ellie si incammina su una strada difficile e incerta, ma dotata della forza e della determinazione per affrontarla. La sua figura prende il centro della scena, pronta a guidare le prossime puntate verso nuovi conflitti e scoperte.