Una scossa di entusiasmo ha attraversato Roma ieri pomeriggio, quando centinaia di appassionati si sono messi in fila, sfidando la pioggia, per un firmacopie con Tony Effe, noto trapper e fondatore della Dark Polo Gang. L’evento, tenutosi alla Discoteca Laziale, ha attirato un pubblico variegato, composti da giovani e famiglie, tutti desiderosi di incontrare l’artista. La manifestazione ha assunto un significato speciale in un periodo segnato da polemiche legate alla sua esclusione da un concerto di Capodanno organizzato dal Comune.
Un evento blindatissimo in Discoteca Laziale
L’atmosfera all’interno della Discoteca Laziale era segnata da un controllo rigido: l’accesso alla sala dove si svolgeva il firmacopie era consentito a soli tre fan alla volta. Tony Effe, seduto su una poltrona, appariva più simile a un Babbo Natale moderno, avvolto in una felpa bianca e jeans strappati, piuttosto che al trapper dai modi spavaldi e provocatori a cui molti sono abituati. La sua presenza ha attratto l’attenzione non solo per la musica, ma anche per il suo carisma.
Tantissimi bambini lo circondavano, abbracciandolo con entusiasmo, mentre lui si dedicava a loro con affetto. Ogni incontro si caratterizzava per un messaggio ricorrente da parte dell’artista: «Fate i bravi». Attraverso un’atmosfera di soft power, Tony Effe si è mostrato come un grande fratello per i giovani fan, mentre il suo staff, soprannominato «Sosa boys», gestiva abilmente la folla, tra selfie e autografi. Le modalità per accelerare il processo erano ben definite: telefono pronto, disco a portata di mano e pochi secondi per immortalare il momento.
Materie di discussione tra fan e critiche
La conversazione tra Tony Effe e i genitori dei bambini era spesso imbottita di ironia e leggerezza. In particolare, una madre ha condiviso la sua esperienza raccontando di aver portato i suoi figli perché «non c’avevano niente da fa’». Questo scambio ha suscitato risate, evidenziando il modo in cui l’artista si relaziona con i genitori e i piccoli fan. Il trapper ha voluto inviare messaggi ai suoi giovani seguaci, ripetendo istruzioni come «Fate i bravi e studiate», mentre i padri, spesso accompagnati dai figli, si ritrovavano in una sorta di missione per i loro ragazzi.
L’atmosfera divertente ha però fatto spazio a riflessioni più serie. Alcuni presenti hanno ribadito la complessità dei testi di Tony Effe, spesso descritti come «molto crudi», ma considerate come parte integrante del genere trap. I fan, come Simone, un giovane di 18 anni, hanno condiviso opinioni sull’accettazione del linguaggio esplicito presente nelle canzoni. «Altri artisti usano lo stesso linguaggio, quindi è parte del personaggio», ha affermato. Anche Simona, una psicologa di 33 anni, ha difeso l’artista, separando l’interpretazione musicale da quella personale e ammettendo di non sentirsi offesa.
Le conseguenze del concerto di Capodanno e il Comune di Roma
Nel frattempo, le polemiche riguardanti il concerto di Capodanno si intensificano. Il Comune di Roma sembra orientato a spostare la festa da Circo Massimo a Piazza del Popolo, in seguito alle controversie generate dall’esclusione di Tony Effe. Il sindaco, Roberto Gualtieri, ha commentato la decisione, specificando che non si pentirà della scelta presa, definendola «una scelta di principio».
L’ipotesi di artisti alternativi viene valutata, con nomi come PFM e Orchestraccia che circolano tra le varie opzioni. Il primo cittadino sta cercando di coinvolgere artisti in grado di attrarre anche un pubblico giovanissimo, una missione ambiziosa che richiede un’attenta selezione. Questo nuovo corso potrebbe dare a Roma la possibilità di riorganizzare l’evento in modo da soddisfare un pubblico diversificato, allontanandosi dalle polemiche del passato.
Tutti gli occhi sono ora puntati su come si evolverà la situazione e quale artista potrà finalmente esibirsi per dare vita a una celebrazione di Capodanno memorabile, capace di unire generazioni diverse sotto il cielo romano.
Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina