Torino, aggressioni in carcere: la polizia penitenziaria in allerta per la crescente violenza

Torino, aggressioni in carcere: la polizia penitenziaria in allerta per la crescente violenza

Due agenti della polizia penitenziaria del carcere di Torino aggrediti in episodi separati, evidenziando un aumento della violenza e preoccupazioni per la sicurezza all’interno dell’istituto.
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Torino, aggressioni in carcere: la polizia penitenziaria in allerta per la crescente violenza - Gaeta.it

Due agenti della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere Lorusso e Cutugno di Torino sono stati vittime di aggressioni separate durante la giornata di ieri. Questi episodi, denunciati dall’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria , pongono l’accento su una situazione di crescente preoccupazione per la sicurezza all’interno di questo istituto penitenziario. La violenza sembra aver preso piede, sollevando interrogativi sul benessere degli agenti e sulla gestione dei detenuti.

Dettagli sulle aggressioni

Nello specifico, il primo episodio si è verificato nel Padiglione C, dove un detenuto di origine straniera ha cercato di strangolare un agente, afferrandolo per il collo, in segno di protesta per il rifiuto di un trasferimento in un’altra sezione del carcere. Questo attacco è avvenuto in un contesto già teso, evidenziando quanto possa essere fragile la disciplina in un ambiente carcerario.
Il secondo episodio ha avuto luogo nel Padiglione A, coinvolgendo un detenuto sottoposto a regime di Alta Sicurezza. Anche in questo caso, la violenza è esplosa dopo una discussione riguardante la somministrazione della terapia al detenuto, che ha reagito sferrando uno schiaffo a un agente. Entrambi gli episodi mettono in luce i problemi di comunicazione e gestione delle emozioni all’interno della struttura.

Conseguenze per il personale coinvolto

I due agenti feriti sono stati prontamente trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, dove sono stati visitati e dimessi: uno con una prognosi di due giorni e l’altro con una prognosi di cinque giorni. Questi atti di violenza non solo mettono a rischio la salute fisica degli agenti, ma creano anche tensioni emotive e psicologiche che possono influenzare negativamente l’intero ambiente lavorativo. Gli agenti di polizia penitenziaria si trovano continuamente a fronteggiare situazioni di alta tensione, ma è evidente come questi recenti eventi abbiano alzato ulteriormente il livello di preoccupazione.

La posizione dell’Osapp

L’Osapp ha rilasciato una dichiarazione, evidenziando l’allarmante frequenza di episodi violenti nel carcere di Torino, con cinque aggressioni avvenute dall’inizio dell’anno. Il segretario generale del sindacato, Leo Beneduci, ha espresso la sua frustrazione dichiarando che “la situazione è ormai insostenibile”. Secondo Beneduci, l’aumento delle aggressioni mette in evidenza una compromissione grave della sicurezza all’interno della struttura. È un grido d’allerta che chiede una riflessione seria sulle dinamiche attuali del sistema penitenziario.

Richieste di intervento

In risposta a questi eventi violenti, l’Osapp ha chiesto un intervento immediato e decisivo da parte dei vertici regionali e centrali per rafforzare la sicurezza del personale e ripristinare un ambiente di lavoro sereno. Le richieste includono l’implementazione di misure più rigorose per controllare i detenuti violenti e migliorare le condizioni di lavoro degli agenti. La consapevolezza di quanto sia anche una questione morale e professionale per il personale penitenziario è fondamentale, e la necessità di un’azione rapida si fa sempre più evidente.

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