Torino, perquisizioni contro militanti di estrema destra dopo l'aggressione al giornalista Joly

Torino, perquisizioni contro militanti di estrema destra dopo l’aggressione al giornalista Joly

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Torino, perquisizioni contro militanti di estrema destra dopo l'aggressione al giornalista Joly - Gaeta.it

La polizia di Stato di Torino ha avviato un’operazione di perquisizioni nelle abitazioni di vari militanti di estrema destra e nel circolo l’Asso di Bastoni, situato nel cuore del capoluogo piemontese e legato a CasaPound. Questa azione scaturisce dall’aggressione avvenuta nei confronti di Andrea Joly, giornalista del quotidiano La Stampa, durante una festa che celebrava il sedicesimo anniversario di un pub. Le indagini sono intense e mirate a garantire la sicurezza e a contrastare episodi di violenza legati all’estremismo politico.

l’aggressione al giornalista: i fatti

il contesto dell’evento violento

Sabato sera, Andrea Joly si trovava nei pressi del circolo l’Asso di Bastoni per documentare la festa organizzata per il sedicesimo anniversario del pub, un importante punto di ritrovo nel quartiere San Salvario. Impegnato a scattare foto e girare video con il suo smartphone, il giornalista è stato avvicinato da un gruppo di individui che, per motivi ancora non del tutto chiari, hanno iniziato a malmenarlo. È un evento che ha scosso la comunità locale, evidenziando la tensione esistente tra i militanti di estrema destra e i rappresentanti del mondo dell’informazione.

l’identificazione dei responsabili

Le investigazioni condotte dalla Digos hanno portato all’identificazione di tre presunti autori coinvolti nell’aggressione. Due di questi, un 45enne e un 53enne, sono stati già individuati nelle ore successive al fatto. Entrambi possiedono un passato caratterizzato da precedenti legati a attività di natura politica, il che alimenta ulteriormente il dibattito sulle questioni di sicurezza in relazione all’estremismo ideologico. È importante notare che le accuse a loro carico includono violenza privata e lesioni personali, con l’aggravante di aver compiuto il reato per facilitare le attività di gruppi che promuovono discriminazioni etniche, nazionali, razziali o religiose.

perquisizioni e sicurezza in strada

operazione di polizia nel quartiere San Salvario

Dalla prima mattina, la presenza della polizia è stata massiccia nel quartiere San Salvario. Gli agenti della Digos, assieme ai reparti mobili, hanno circondato la zona attorno al circolo Asso di Bastoni, bloccando l’accesso a diverse vie limitrofe. Le perquisizioni sono state condotte per cercare di reperire elementi di prova fondamentali, tra cui gli abiti indossati dai miliziani durante l’aggressione, immortalati nei video realizzati durante il pestaggio. La chiusura della strada ha suscitato l’attenzione dei residenti e dei commercianti, che si sono trovati a vivere un’operazione di polizia di forte intensità.

le implicazioni legali e le indagini in corso

Sotto la supervisione del pubblico ministero Paolo Scafi, l’inchiesta prosegue con determinazione. Gli agenti stanno raccogliendo testimonianze e prove, mentre la comunità attende risposte certe sul grave episodio che ha colpito il giornalista. L’operazione d’intervento della polizia non è soltanto una risposta all’aggressione specifica, ma si inserisce anche in un contesto più ampio di lotta contro l’intolleranza e la violenza politica. Le autorità sono al lavoro per garantire che simili eventi non si ripetano, proteggendo chi svolge il proprio dovere di informazione e vigilanza.

L’episodio rimarca l’importanza di mantenere un dialogo aperto sulla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché sulla necessità di prevenire e combattere ogni forma di violenza legata a motivazioni politiche.

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