Torino rinnova l'accordo con il centro sociale Askatasuna, ecco cosa prevede il nuovo patto

Torino rinnova l’accordo con il centro sociale Askatasuna, ecco cosa prevede il nuovo patto

Il Comune di Torino rinnova il patto con il centro sociale Askatasuna per cinque anni, affidando la gestione a un comitato di cittadini guidato dallo psichiatra Ugo Zammurru, nonostante le polemiche.
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Torino rinnova l'accordo con il centro sociale Askatasuna, ecco cosa prevede il nuovo patto - Gaeta.it

A Torino, il Comune ha deciso di proseguire il rapporto di collaborazione con il centro sociale Askatasuna, rinnovando il patto già in essere. Nonostante le controversie legate alle attività di questo spazio, la Giunta del sindaco Dem Stefano Lo Russo ha ufficializzato una intesa di durata quinquennale. Questo accordo prevede la gestione e la cura del complesso immobiliare da parte di un comitato di cittadini, guidato dallo psichiatra Ugo Zammurru.

Dettagli del rinnovato accordo

Il nuovo contratto tra il Comune di Torino e il centro sociale Askatasuna si fonda su principi di partecipazione e cittadinanza attiva. Il patto, firmato nel marzo 2024, rappresenta un passo significativo per il comune che continua a sostenere spazi di aggregazione per i giovani e per la comunità locale. Con questo accordo, il Comune affida al comitato di cittadini coordinato da Zammurru non solo la gestione dello stabile, ma anche un ruolo attivo nella definizione delle attività sfruttando le risorse locali per promuovere eventi culturali e sociali.

Il comitato si impegnerà a svolgere un monitoraggio costante delle attività dentro e fuori dal centro sociale, puntando a rendere Askatasuna un luogo di accoglienza e inclusione per diverse fasce di popolazione. Saranno organizzati laboratori, eventi musicali e culturali, che faciliteranno l’interazione e l’integrazione tra le diverse community, cercando di attrarre anche le persone più giovani.

Polemiche e opinioni contrapposte

Nonostante la delibera del Comune, il rinnovo dell’accordo ha sollevato un acceso dibattito tra i cittadini e le forze politiche opposte al sindaco Lo Russo. Alcuni gruppi considerano Askatasuna un punto di riferimento per la cultura e l’aggregazione giovanile, mentre altri vedono con preoccupazione la sua gestione, ufficialmente sostenendo che il centro possa divenire un focus per attività illegali. Queste preoccupazioni, tuttavia, sembrano stemperarsi di fronte al modello di collaborazione proposto, che mira a trasformare il centro in uno spazio di incidenti positivi per il quartiere.

Le opposizioni non mancano di far sentire la loro voce. Partiti di destra e alcuni comitati cittadini criticano l’operato della Giunta, affermando che l’incontro tra il Comune e Askatasuna non rispecchia i desideri della comunità. Si parla di una mancanza di trasparenza e di coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni riguardanti la gestione degli spazi pubblici. La questione resta aperta, con il timore che il dibattito politico influisca su ogni azione intrapresa dal nuovo comitato.

Il ruolo dello psichiatra Ugo Zammurru

Uno degli aspetti più interessanti di questo rinnovato accordo è il coinvolgimento di Ugo Zammurru, che porterà una prospettiva originale nella gestione del centro. Questi unisce alle sue competenze di psichiatra una forte passione per l’arte e la cultura, mirando a rendere Askatasuna un luogo di ascolto e supporto per le persone in difficoltà. Zammurru ha già sottolineato nel corso di alcuni incontri pubblici l’importanza di un approccio che metta al primo posto il benessere della collettività, promuovendo la cultura come strumento di prevenzione sociale.

Secondo il suo progetto, il centro dovrà fungere non solo da spazio ricreativo, ma anche come punto di riferimento per la salute mentale e il supporto psicologico, integrando iniziative ludiche a progetti educativi. Con un focus sulla cura e sulla gestione delle problematiche sociali, l’intento è di attrarre una platea diversificata, capace di valorizzare la storia e le tradizioni del quartiere.

Il patto di collaborazione con il centro sociale rappresenta quindi una sfida da affrontare con attenzione, tenendo presente le diverse visioni della cittadinanza. L’obiettivo rimane quello di costruire un tessuto sociale più coeso e inclusivo, dove ognuno possa trovare il proprio spazio, ascoltando le esigenze e le voci di tutti i cittadini torinesi.

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