La lotta degli studenti universitari per rivendicare il diritto allo studio si è concretizzata in una manifestazione che si è svolta a Torino. L’iniziativa, organizzata dal collettivo Cambiare rotta, ha visto la partecipazione di un centinaio di studenti, che hanno voluto far sentire la loro voce in un momento delicato per l’istruzione e le residenze universitarie. Questa protesta si è svolta a pochi metri da piazza Castello, sede di importanti eventi e cerimonie.
Il corteo e le motivazioni dei manifestanti
Sotto gli occhi attenti delle forze dell’ordine, il corteo ha preso forma nel centro di Torino, sotto una pioggia battente che ha accompagnato i partecipanti. Il collettivo Cambiare rotta ha messo in evidenza alcune problematiche relative al diritto allo studio, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di posti letto nelle residenze universitarie. Durante la manifestazione, gli studenti hanno esposto cartoni a terra, simbolicamente identificativi delle “scatole dei traslochi” degli studenti costretti a lasciare le loro abitazioni temporanee per fare posto agli atleti delle Universiadi.
Questa azione ha voluto fungere da forte denuncia nei confronti della situazione attuale riguardante la scarsa disponibilità di alloggi per gli universitari, una questione che affligge molti ragazzi provenienti da fuori città . Per sottolineare ulteriormente il messaggio, i manifestanti hanno anche creato un fantoccio raffigurante il presidente dell’Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, con un chiaro riferimento al suo impegno percepito come insufficiente nell’affrontare le esigenze degli studenti.
Un simbolico avvicinamento a piazzetta Reale
L’obiettivo dichiarato dei manifestanti era quello di muoversi verso piazzetta Reale, sede della cerimonia di chiusura delle Universiadi. Durante il percorso, sono stati intonati slogan volti a evidenziare le difficoltà che gli studenti devono affrontare nel cercare un supporto adeguato per il loro percorso accademico. Il clima era carico di tensione e determinazione, mentre i partecipanti si sforzavano di far sentire le loro istanze, dirette non solo alla pubblica opinione, ma anche alle istituzioni competenti.
L’azione di protesta ha voluto attirare l’attenzione su una problematica che non è solo locale, ma che rispecchia anche sfide di carattere nazionale riguardo all’istruzione e ai servizi per gli studenti. La manifestazione ha evidenziato il bisogno di rivedere le politiche abitative legate agli studenti universitari, alla luce di eventi che richiedono il riconsiderare le priorità rispetto alle esigenze abitative temporanee degli universitari che ogni anno affollano le città accademiche.
Risvolti e prospettive future
La manifestazione si è chiusa pacificamente, ma ha sollevato interrogativi importanti rispetto alle politiche di gestione dei servizi per gli studenti universitari. La preoccupazione principale rimane legata al futuro degli studenti, che spesso devono affrontare situazioni di precarietà e difficoltà nell’accesso a spazi adeguati per il loro studio e permanenza. Tali eventi pongono in evidenza la necessità urgente di discutere e rivedere le strategie abitative per garantire il diritto allo studio di tutti, indipendentemente dalle circostanze. La voce degli studenti è un richiamo che non può essere ignorato, specialmente in un contesto in cui l’istruzione è un elemento cruciale per il futuro del paese.
Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Sofia Greco