L’estate a Bologna si colora con l’arrivo del Summer Camp promosso da Genus Bononiae, un’iniziativa dedicata ai più giovani, che offre la possibilità di esplorare l’arte, la storia e la cultura cittadina in modo coinvolgente. Organizzato dalla Fondazione Carisbo e Opera Laboratori Fiorentini, il campo estivo prende vita all’interno di alcune delle sedi museali più importanti del capoluogo emiliano. Il progetto si rivolge a bambini e ragazzi e propone attività diversificate, con la finalità di suscitare interesse verso le collezioni d’arte e stimolare la creatività.
Le sedi museali protagoniste del summer camp a bologna
Il campo estivo si svolge in alcune sedi museali di rilievo in centro a Bologna, ognuna con un carattere particolare. Palazzo Fava ospita le attività in spazi ricchi di affreschi e opere d’arte che raccontano secoli di storia locale e nazionale. San Colombano – Collezione Tagliavini mette a disposizione la sua collezione di strumenti musicali, offrendo un’esperienza unica sul rapporto tra arte visiva e suono. Santa Maria della Vita è un punto di riferimento storico e artistico che incornicia le attività con la sua architettura e opere sacre. Infine, San Giorgio in Poggiale, ex chiesa trasformata in spazio museale, completa il percorso con laboratori dedicati a progetti artistici pratici. Questi luoghi diventano ambienti dove i partecipanti possono toccare con mano la storia e le arti visive, a diretto contatto con materiale originale e stimolante.
Percorso tematico e focus sull’arte figurativa con louise nevelson
Le attività del Summer Camp sono articolate in percorsi settimanali che esplorano molteplici aspetti dell’arte e della cultura. I ragazzi vengono guidati attraverso le collezioni museali e coinvolti in laboratori per realizzare i propri progetti artistici, lavorando con materiali diversi e mettendo in gioco la loro creatività. Il fil rouge del programma è l’arte figurativa, tema centrale che lega le varie proposte. Un’attenzione particolare è riservata a Louise Nevelson, scultrice americana del XX secolo, protagonista di una mostra in corso a Palazzo Fava. Nevelson ha segnato la storia dell’arte con opere complesse e materiche, caratterizzate da assemblaggi di legno dipinto. Il camp fa scoprire ai partecipanti la sua poetica attraverso visite dedicate e laboratori tematici, rendendo l’esperienza didattica anche un momento di immersione nell’arte contemporanea.
Date, età e organizzazione delle attività educative per bambini e ragazzi
Il Summer Camp si sviluppa in tre settimane distribuite tra giugno, luglio e settembre: dal 9 al 13 giugno, dal 7 all’11 luglio e dall’1 al 5 settembre 2025. La scelta di tre sessioni mensili permette alle famiglie di organizzarsi secondo le proprie esigenze. I partecipanti hanno un’età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Ogni settimana propone un modulo distinto, tuttavia è possibile iscriversi anche ad una sola parte, senza obbligo di frequenza continuativa, aumentando così la flessibilità dell’offerta. Tutte le attività sono pensate e coordinate dai Servizi Educativi dei musei coinvolti, con personale specializzato che assicura un ambiente sicuro, giocoso e al tempo stesso istruttivo. Senza dimenticare che, su richiesta, è presente un servizio di aiuto compiti per accompagnare i bambini nello studio durante le giornate del campo estivo.
Esperienze di apprendimento e gioco nei musei di bologna
Il Summer Camp di Genus Bononiae unisce la scoperta dell’arte all’esperienza pratica, alternando visite guidate ad attività manuali. I partecipanti si confrontano con opere d’arte, strumenti musicali e spazi storici, integrando conoscenze culturali con l’espressione personale. Questo approccio mantiene alta la motivazione dei bambini, che possono esplorare temi come la storia, la scultura e la musica dall’interno dei musei stessi. L’uso di laboratori favorisce lo sviluppo di abilità manuali e la capacità di osservazione critica. Il contatto diretto con capolavori e strumenti storici permette ai ragazzi di vivere l’esperienza artistica in prima persona, aprendoli a nuovi orizzonti culturali. Restare all’interno di sedi museali dà un valore aggiunto alle attività, rendendole parte di un contesto reale e ricco di testimonianze consolidate.