La camera bianca dell’ospedale di Sciacca, utilizzata per preparare i farmaci antiblastici destinati ai pazienti oncologici, ha riattivato le sue attività dopo un periodo di sospensione a causa di un allagamento. L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha comunicato il ripristino completo della struttura, che tornerà a fornire le terapie direttamente sul posto, evitando ulteriori disagi per chi dipende da trattamenti tempestivi.
il ripristino della camera bianca e il ritorno alla piena operatività
Dopo le pulizie e gli interventi tecnici necessari, la camera bianca di Sciacca ha riacceso i filtri per la sanificazione e la purificazione dell’aria. In questa fase, il personale ha monitorato attentamente i parametri di sterilità ambientale, fondamentali per autorizzare la preparazione dei farmaci antiblastici direttamente sul posto.
L’azienda sanitaria provinciale aveva stimato inizialmente un periodo di chiusura di circa due settimane, necessario per completare tutte le verifiche di sicurezza. Tuttavia, grazie a un rapido intervento, il locale ha potuto riattivare parte del servizio già oggi, con la prospettiva di tornare al regime completo nella giornata successiva. Questa accelerazione dimostra l’impegno concreto di mantenere le cure vicine ai pazienti, minimizzando le ripercussioni di eventi imprevisti.
Il ritorno in funzione della camera bianca rappresenta un passo importante per l’ospedale di Sciacca e per i pazienti oncologici della zona, che potranno contare su una struttura rinnovata e sicura per le terapie più delicate e indispensabili.
disagi per i pazienti oncologici e gestione delle attese
Gli effetti del guasto alla camera bianca si sono tradotti in attese prolungate per i pazienti in cura presso l’ospedale di Sciacca. Anche se l’Asp ha confermato che non ci sono stati rinvii nei trattamenti, i tempi di attesa si sono dilatati di svariate ore mettendo a dura prova chi stava aspettando la somministrazione delle terapie.
La situazione ha sottolineato l’importanza di poter disporre di strutture in grado di rispondere prontamente alle esigenze dei malati oncologici. La preparazione di farmaci antiblastici richiede ambienti con altissimi standard sterilità e sicurezza, in particolare per evitare contaminazioni che potrebbero compromettere la qualità delle terapie.
le cause dello stop e le prime soluzioni adottate
Il blocco delle attività nell’unità dedicata alla preparazione dei farmaci antiblastici ha avuto origine da un problema di allagamento verificatosi recentemente nella camera bianca dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Il locale specifico, progettato per rispettare severi standard di igiene e sterilità, è stato temporaneamente inutilizzabile, costringendo il personale medico ad avvalersi della collaborazione dell’ospedale di Agrigento.
Durante questo periodo, il primario del reparto oncologico di Sciacca si è recato personalmente ad Agrigento per ritirare le chemioterapie pronte, garantendo così la continuità dei trattamenti. Tale scelta, pur apprezzabile sul piano umano, è stata commentata dal direttore generale dell’Asp, Giuseppe Capodieci, come un eccesso di zelo che ha tuttavia contribuito a evidenziare le criticità legate alla gestione delle emergenze.