Torre Milano: si apre il processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva

Torre Milano: si apre il processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva

Otto imputati, tra cui imprenditori e funzionari pubblici, sono accusati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva per la Torre Milano, sollevando interrogativi sulla gestione urbanistica della città.
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Torre Milano: si apre il processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva - Gaeta.it

Otto persone, comprendenti imprenditori, progettisti e funzionari pubblici, sono state chiamate a rispondere in giudizio per presunti reati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva in relazione alla Torre Milano, un imponente grattacielo residenziale di 24 piani situato in via Stresa. Questa vicenda rappresenta un importante sviluppo nelle indagini sull’urbanistica della città di Milano, portando alla luce pratiche contestate nel campo della costruzione e gestione del territorio.

L’apertura del processo

La decisione di mandare a processo gli imputati è stata presa dalla giudice dell’udienza preliminare Teresa De Pascale, che ha accolto la richiesta della Procura. L’udienza si terrà il prossimo 11 aprile nella settima sezione penale del tribunale di Milano. Noteworthy, la giudice ha dichiarato prescritto un’accusa di falso a carico di uno degli imputati e ha disposto il non luogo a procedere per il reato di abuso d’ufficio, ora abrogato.

La Torre Milano è al centro di un’inchiesta che ha sollevato interrogativi sulla corretta osservanza delle normative edilizie. Secondo l’accusa, gli intervenuti avrebbero etichettato il progetto come una ristrutturazione edilizia, quando in realtà sarebbe dovuto essere classificato come una nuova costruzione. Questo errore procedurale avrebbe avuto impatti significativi sulla regolamentazione delle volumetrie e sulle autorizzazioni necessarie per l’edificio.

Gli attori coinvolti nel caso

Tra le otto persone incriminate si trovano i costruttori Stefano e Carlo Rusconi, nonché i dirigenti pubblici Giovanni Oggioni e Franco Zinna, entrambi in cariche temporanee al momento della realizzazione dell’opera. Le indagini hanno rivelato che una determina dirigenziale del 2018 non ha preso in considerazione la natura effettivamente radicale dell’intervento, procurandosi quindi “un ingiusto vantaggio economico” ai costruttori.

Il progetto è partito nel 2018 e, nonostante i controversi sviluppi legali, la costruzione è stata completata nel 2023. Questo caso segna un precedente, essendo il primo a passare attraverso il processo penale nell’ambito delle numerose indagini condotte dai pubblici ministeri sulle procedure edilizie della città.

Implicazioni per l’urbanistica milanese

Il caso della Torre Milano ha acceso i riflettori sull’urbanistica di Milano, evidenziando criticità e possibili irregolarità che potrebbero influenzare la gestione futura del territorio. Le accuse rivolte agli imputati mettono in discussione non solo le azioni individuali, ma anche la trasparenza delle pratiche edilizie.

Le indagini attualmente in corso potrebbero portare a sviluppi più ampi nel contesto edilizio della città, sotto l’occhio di leggi e normative sempre in evoluzione. L’impatto di questa vicenda potrebbe estendersi oltre il singolo caso, influenzando le scelte future a livello politico e giuridico per garantire la corretta applicazione delle norme edilizie.

Il processo collegato alla Torre Milano rappresenta un’importante verifica sul rispetto delle leggi nel settore e sull’integrità delle figure responsabili nel panorama urbanistico milanese, un aspetto cruciale per la salute e il benessere dell’intera comunità. Le prossime udienze offriranno ulteriori spunti per comprendere le dinamiche in gioco e il rispetto delle normative edilizie, evidenziando l’importanza di una vigilanza continua in questi ambiti.

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