Tracce di ayahuasca nel corpo di Alex Marangon: il mistero della sua morte continua

Tracce di ayahuasca nel corpo di Alex Marangon: il mistero della sua morte continua

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Tracce di ayahuasca nel corpo di Alex Marangon: il mistero della sua morte continua - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

I recenti esami tossicologici hanno rivelato la presenza di ayahuasca nel corpo di Alex Marangon, un giovane barman di 25 anni originario di Marcon, in provincia di Venezia. La notizia fornisce nuovi elementi su una vicenda che continua a suscitare interrogativi e inquietudini. Alex ha partecipato a un rito sciamanico nell’abbazia di Vidor, in provincia di Treviso, la notte tra il 29 e il 30 giugno. La sua scomparsa e il successivo ritrovamento del corpo senza vita, segnato da ferite ed ecchimosi, hanno aperto un’inchiesta che la Procura di Treviso non ha ancora chiarito, senza per ora procedere con iscrizioni di indagati.

Il rito sciamanico e il coinvolgimento di Alex Marangon

La notte fatale all’abbazia di Vidor

La notte del 29 giugno 2023, Alex Marangon si trovava in un contesto estremamente particolare: un rito sciamanico in un’abbazia situata in una località tranquilla del trevigiano. Questo evento era caratterizzato dall’uso di sostanze psicotrope come l’ayahuasca, che in diverse culture indigene è tradizionalmente utilizzata per scopi spirituali e rituali. Tuttavia, in Italia l’assenza di una regolamentazione chiara su queste pratiche ha portato a situazioni potenzialmente pericolose.

Durante la cerimonia, si è assistito a una situazione di confusione e distacco dalla realtà per molti partecipanti, inclusi i due curanderos colombiani, figure centrali in questo genere di eventi. Nonostante gli scopi benevoli del rito, la complessità legata all’introduzione di sostanze psicoattive ha generato circostanze incerte riguardo al benessere dei partecipanti. Alex, dopo essersi allontanato, non è più tornato, alimentando il mistero della sua scomparsa.

La scomparsa di Alex: le ore di angoscia

Dopo la partecipazione al rito, Alex Marangon ha smesso di dare notizie di sé. Le ore si sono allungate e le preoccupazioni sono aumentate tra i suoi amici e familiari che hanno subito segnalato l’accaduto alle autorità locali. La ricerca è stata avviata tempestivamente, ma 48 ore dopo, è stato ritrovato il suo corpo sul greto del fiume Piave, a circa quattro chilometri dall’abbazia. Le ferite e le ecchimosi rinvenute sul suo corpo hanno sollevato dubbi pesanti sulle cause della morte.

L’inchiesta della Procura di Treviso

Un fascicolo per omicidio: senza indagati

La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio, un passo necessario data la modalità sospetta del ritrovamento di Alex. Tuttavia, l’indagine non ha ancora portato all’iscrizione di indagati, nonostante la presenza di circa venti partecipanti al rito e dei curanderos coinvolti. La mancanza di progressi concreti nella ricerca di responsabilità ha suscitato delusione e preoccupazione tra i familiari della vittima, i quali chiedono verità e giustizia.

Le difficoltà a reperire informazioni affidabili sulla dinamica dei fatti sono state amplificate dalla natura clandestina del rito stesso. Gli inquirenti stanno elaborando le evidenze raccolte, inclusi i risultati delle analisi tossicologiche che hanno recentemente confermato la presenza di ayahuasca nel corpo di Alex. Questa sostanza, tra l’altro, è nota per i suoi effetti allucinogeni e, secondo la legislazione italiana, è classificata come illegale.

La questione dell’ayahuasca in Italia

L’ayahuasca è una bevanda psicotropa originaria delle culture indigene del Sud America, utilizzata tradizionalmente per indagini spirituali e terapeutiche. La sua importazione e l’uso ricreativo, però, presentano questioni legali e di sicurezza. In Italia, la legge proibisce l’uso di sostanze con potenziali effetti psicotropi, ed eventi come riti sciamanici mettono in discussione la protezione dei partecipanti.

Questa situazione ha anche portato a una riflessione più ampia sullo stato delle pratiche spirituali e la responsabilità di questi eventi. Famiglie e organizzazioni attirano l’attenzione sul bisogno di una regolamentazione adeguata, per garantire la sicurezza di coloro che cercano risposte attraverso pratiche non convenzionali. La morte di Alex Marangon continua a essere un caso aperto, sollecitando interrogativi su giustizia e legalità in un ambito delicato e controverso.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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