Tragedia a Porticello: riflessioni dell’ex capitano sul naufragio del S/Y Bayesan

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Tragedia a Porticello: riflessioni dell'ex capitano sul naufragio del S/Y Bayesan - Gaeta.it

Il 19 agosto 2023, un grave incidente marittimo ha provocato la morte di sette persone a largo di Porticello, nella provincia di Palermo. Stephen Edwards, capitano del S/Y Bayesan dal 2015 al 2020, ha espresso le sue considerazioni su LinkedIn riguardo alle possibili cause della tragedia. Le sue osservazioni si concentrano su aspetti tecnici e operativi della nave, che possono avere influenzato lo svolgimento degli eventi.

Un progetto audace e innovativo

Il S/Y Bayesan rappresenta un esempio significativo di ingegneria navale, essendo stato progettato come uno sloop con un singolo albero. Costruita dalla celebre azienda Perini Navi, l'imbarcazione si distingue per le sue elevate caratteristiche strutturali, data la sua costruzione in alluminio. La scelta dei materiali e la progettazione complessiva hanno reso il Bayesan una delle imbarcazioni più alte in alluminio mai realizzate, comportando sfide e soluzioni innovative. Tuttavia, Edwards pone l'accento su come la sua progettazione specifica possa aver creato vulnerabilità in situazioni di navigazione complicate, soprattutto durante la formazione di trombe marine.

Nel momento della tragedia, il Bayesan è stato colpito da una tromba marina particolarmente violenta, evento che ha messo a dura prova la robustezza della nave. Questa particolare struttura richiedeva una navigazione attenta e una comprensione approfondita delle forze in gioco, che potevano essere impreviste, aumentando il rischio di incidenti. Pertanto, un’adeguata preparazione dell’equipaggio e una corretta gestione della nave sono stati aspetti fondamentali in circostanze così sfavorevoli.

L’importanza della zavorra

Uno degli elementi cruciali nella progettazione del Bayesan era rappresentato dalla sua zavorra, che includeva 30 tonnellate di piombo posizionate nel bulbo della chiglia. Questa zavorra era progettata per contrastare le forze di sbandamento che le vele avrebbero potuto generare, mantenendo la stabilità della nave durante la navigazione. Edwards sottolinea che la corretta gestione della zavorra fosse fondamentale per garantire la sicurezza dell’imbarcazione, specialmente in acque agitate.

La zavorra mobile, posizionata sotto la chiglia, forniva un sostegno cruciale per la stabilità laterale della nave. Tuttavia, in condizioni di mare mosso o durante fenomeni meteorologici estremi, come quello che ha colpito il Bayesan, la capacità di gestire tale zavorra diventava ancora più determinante. L'ex capitano evidenzia che ogni errore nella distribuzione della zavorra in presenza di forte vento potrebbe compromettere gravemente la stabilità della nave e aumentare il rischio di capovolgimento o affondamento.

Stabilità e angolo di downflooding

Un altro aspetto fondamentale nella progettazione del Bayesan era il “Stability Information Book”, un documento contenente informazioni critiche riguardo ai limiti operativi dell'imbarcazione. Questo libro delineava, tra le altre cose, l’angolo di downflooding, un parametro essenziale per la sicurezza della nave. Questo angolo è definito come il punto critico in cui comincia il rischio di ingresso dell’acqua all’interno della nave, un evento che minaccia la stabilità e può rapidamente portare a una situazione di emergenza.

Secondo le osservazioni di Edwards, se il Bayesan avesse sbandato oltre questo angolo di sicurezza, il rischio di allagamento sarebbe aumentato drasticamente. L'incapacità dell'equipaggio di mantenere la stabilità della nave e una reazione tempestiva in condizioni critiche possono aver giocato un ruolo da protagonista nel naufragio. Fondamentalmente, questi elementi tecnico-operativi sono determinanti nella gestione della nave e delle sue capacità di affrontare situazioni avverse.

Fattori che hanno contribuito all’affondamento

Edwards ha delineato una serie di fattori che, combinati, potrebbero aver condotto all'affondamento del Bayesan. Le condizioni meteo estremamente avverse, insieme alla possibilità di un angolo di downflooding raggiunto o superato, hanno potuto impedire una reazione rapida ed efficace da parte dell'equipaggio. La situazione di emergenza significava che ogni secondo contava, e l'equipaggio potrebbe non aver avuto il tempo necessario per adottare le misure correttive.

In aggiunta, l'assenza di oblò o aperture situate al di sotto della linea di galleggiamento costituisce un altro elemento che Edwards ritiene abbia limitato la capacità di risposta dell’equipaggio. Senza sistemi adeguati per la gestione dell'acqua in eccesso, l'imbarcazione potrebbe aver sofferto di un rapido deterioramento della sua flottabilità. Questo insieme di fattori ha reso la situazione insostenibile, portando infine alla tragica perdita di vite umane.

La riflessione di Edwards, che si riempie di domande e incertezze, rappresenta un invito alla comunità nautica a riflettere sulla sicurezza e sulla progettazione delle imbarcazioni, in particolare quando si tratta di condizioni meteorologiche avverse.

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