Un tragico episodio ha scosso il quartiere Sampierdarena a Genova, dove due sorelle sono coinvolte in un drammatico incidente che ha portato alla morte della più giovane e al ricovero in gravi condizioni dell’altra. La situazione è ancora più complessa a causa della presenza di quattro bambini, figli della sorella più giovane, che al momento si trovano in un contesto di profonda incertezza e angoscia. Le indagini sono ora nelle mani della squadra mobile, che sta cercando di fare luce su quali possano essere stati i fattori scatenanti di questa tragedia.
L’ultimo messaggio e il dramma inaspettato
Il dramma ha avuto inizio lunedì, quando la sorella trentaduenne ha pubblicato un ultimo messaggio sui social, che ha assunto il tono di una premonizione: “Dio ti aspetto”. Ventiquattr’ore dopo, la donna si è lanciata nel vuoto dall’appartamento al quarto piano di via Cantore. Poche istanti dopo, anche la sorella, di 36 anni, ha seguito la stessa tragica sorte, cercando di raggiungerla. Mentre la tragedia si svolgeva, i vicini hanno avvertito i colpi e le grida, mentre la polizia e i soccorsi arrivavano rapidamente sul posto. Il personale del 118 ha potuto solo constatare la morte della più giovane, mentre l’altra sorella è stata stabilizzata e trasportata all’ospedale San Martino. In quel momento, i quattro figli della donna di 32 anni, rimasti soli e ignari di quanto accaduto, si trovavano nell’appartamento, il cui accesso era stato aperto dai bambini stessi.
Il tragico evento si è svolto poco prima delle otto di mattina e ha immediatamente sollevato interrogativi sulla vita delle due sorelle e sul contesto in cui vivevano. Le persone che abitano nei dintorni hanno manifestato shock e incredulità, commentando la tragedia come un evento difficile da accettare.
Un contesto familiare complesso
Le indagini hanno rivelato la presenza di un contesto familiare estremamente problematico. La donna più giovane era già separata dal marito, un connazionale albanese, che in passato era anche stato denunciato per maltrattamenti. Anche se inizialmente era stato condannato a otto mesi, successivamente era stato assolto dopo una riportata denuncia successiva. Il marito aveva subito un divieto di avvicinamento, il quale era scaduto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.
Nonostante ciò, i rapporti tra i coniugi erano segnalati come difficili, con conflitti legati alla libertà della donna di vestirsi come preferiva, in contrasto con le pressioni del marito sul suo abbigliamento. L’uomo, di fede musulmana, esigeva che indossasse il velo e si mostrava molto autoritario in altre questioni. Questo clima di tensione tra le due parti ha portato, secondo quanto emerso, a diversi interventi delle forze dell’ordine.
L’udienza di affidamento dei quattro figli, fissata per venerdì, sembra aver aumentato la tensione. Questo appuntamento, che avrebbe potuto determinare il futuro dei bambini, ha pesato in modo significativo sulla psiche della donna. Gli investigatori stanno ora valutando lo stato psicologico delle sorelle, al fine di comprendere pienamente l’entità del dramma che ha colpito la famiglia.
Il futuro incerto per i bambini coinvolti
La tragedia ha lasciato i quattro bambini, di età compresa tra sei anni e cinque mesi, in una situazione di estrema vulnerabilità. Adesso, il tribunale dei minorenni dovrà decidere come procedere riguardo all’affidamento, considerando i legami familiari e il benessere psicologico e affettivo dei piccoli.
Ci si interroga su quali possano essere le soluzioni più adatte per questi bambini, che hanno assistito a eventi drammatici, e come possa essere fornito loro supporto psicologico. In questo momento, la priorità è garantire un ambiente stabile e sicuro, che consenta loro di affrontare i traumi legati a quanto accaduto.
Con il passare delle ore, l’attenzione si concentra sulla necessità di proteggere e sostenere questi bambini, ancora ignari della perdita imminente delle loro madri e della gravità della situazione in cui si trovano attualmente.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Armando Proietti