Tragedia in Svezia: Valanga Uccide Due Fratelli Sciatori Durante Escursione

Tragedia in Svezia: Valanga Uccide Due Fratelli Sciatori Durante Escursione

Due fratelli, Mattia e Daniele Boer, muoiono travolti da una valanga durante un’escursione di heliski in Svezia, scatenando lutto nella comunità della Val Pellice e indagini sulla sicurezza.
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Tragedia in Svezia: Valanga Uccide Due Fratelli Sciatori Durante Escursione - Gaeta.it

La comunità della Val Pellice, in provincia di Torino, è in lutto per la tragica scomparsa di due fratelli, Mattia e Daniele Boer, esperti sciatori che hanno perso la vita a causa di una valanga durante un’escursione di heliski nel nord della Svezia. La terribile notizia ha scosso profondamente non solo la loro famiglia, ma anche tutti quelli che li conoscevano nella loro regione di origine. L’evento inaspettato ha portato alla luce i pericoli associati agli sport estremi e ha suscitato un’indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato a questo drammatico incidente.

I dettagli della tragedia

Mattia, 50 anni, e Daniele, 45 anni, avevano deciso di intraprendere un’avventura in heliski, un’attività che comporta l’uso di un elicottero per accedere a piste di sci isolate. I due fratelli, insieme a un gruppo di sciatori e a una guida alpina, erano stati trasportati in un’area remota conosciuta come Karsavagge, situata nella contea svedese di Norrbotten, a pochi passi dal confine con la Norvegia. L’elicottero della compagnia Kallax Fly aveva raggiunto la destinazione con successo. Tuttavia, poco dopo l’atterraggio, i fratelli Boer, insieme alla loro guida, sono stati travolti dalla valanga.

Il terzo fratello, Simone, 41 anni, era presente durante l’incidente e, fortunatamente, è uscito illeso. È stato lui a lanciare l’allerta, contattando i genitori che risiedono a Torre Pellice. La valanga ha colpito subito dopo che il gruppo era sceso dall’elicottero, generando una massa di neve pericolosa che ha sepolto Mattia e Daniele. La guida alpina è stata ritrovata in superficie, ma per i due fratelli non c’è stato nulla da fare.

I soccorsi e le conseguenze

I soccorsi si sono attivati tempestivamente dopo la segnalazione di Simone, con diverse unità di emergenza ricevendo il loro ordine di intervento alle 16. I soccorritori, tra cui personale esperto e addetti con motoslitte, hanno affrontato condizioni difficili per raggiungere l’area isolata di Karsavagge. Nonostante i loro sforzi, i tentativi di rianimare i due uomini sono stati purtroppo vani. Gli altri membri del gruppo, compresi Simone e la moglie di Mattia, sono riusciti a mettersi in salvo autonomamente.

Il dramma ha colpito profondamente la comunità, che ricorda Mattia e Daniele come membri attivi e rispettati della società locale. Daniele lavorava nello studio dentistico di famiglia, mentre Mattia risiedeva in Svizzera, dove era coinvolto nel settore immobiliare. Entrambi avevano una forte passione per la montagna, una caratteristica che li univa ancora di più.

Indagini in corso sulla sicurezza

L’incidente ha attirato l’attenzione delle autorità svedesi e italiane. È stata aperta un’indagine per omicidio colposo e lesioni personali, alla quale partecipa il procuratore Jonas Fjellström. L’inchiesta si concentra sulla valutazione delle condizioni meteorologiche e ambientali al momento dell’atterraggio, così come sulle procedure di sicurezza adottate dalla compagnia di volo e dalla guida. Questi dettagli saranno fondamentali per capire ciò che è accaduto e garantire che incidenti simili non si ripetano in futuro.

In un contesto di triste coincidenza, nel medesimo giorno una valanga ha colpito una sciatrice piemontese in Valle d’Aosta. La donna, fortunatamente, è riuscita a salvarsi, ma questo evento evidenzia ulteriormente i rischi intrinseci degli sport invernali, soprattutto quando si tratta di fuoripista.

Il dolore e la commemorazione della comunità

La devastazione per la perdita di Mattia e Daniele ha unito la comunità della Val Pellice in uno stato di profondo lutto. La prima notizia dell’incidente è stata diffusa dall’agenzia turistica Niehku Mountain Villas, da cui era partita l’escursione. Recandosi presso il resort, Simone ha vissuto un momento straziante mentre informava i familiari della tragedia. La Farnesina ha prontamente attivato i propri canali per assistere la famiglia e facilitare il rientro delle salme.

L’alfabetizzazione della pericolosità delle attività sportive in montagna è un tema che viene alla ribalta nuovamente. L’amore per lo sci e la montagna è un legame profondo, ma questa tragedia mette in evidenza la necessità di precauzioni e consapevolezza riguardo ai rischi associati. Mattia e Daniele Boer rimarranno nella memoria di tutti come campeggiatori audaci e appassionati, mentre la loro storia servirà da monito per altri nella comunità montana.

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