A fare notizia negli ultimi giorni è l’incidente mortale occorso a Tommaso Funicelli, un romano di 34 anni con una profonda passione per il base jumping. Originario di Casal Bernocchi, Tommaso si è tragicamente schiantato mentre praticava il suo sport preferito nella pittoresca Val di Rhêmes, in Valle d’Aosta. Con un’eredità di oltre 500 lanci, Funicelli era ben conosciuto nella comunità degli appassionati di sport estremi. Questo articolo esplora i dettagli dell’incidente, la vita di Tommaso e le conseguenze di questo evento tragico.
Chi era Tommaso Funicelli
Tommaso Funicelli era un giovane romano che ha dedicato dodici anni della sua vita al base jumping, un’attività adrenalinica che comporta il paracadutismo da altezze elevate come montagne, edifici e ponti. La sua passione per il volo libero era accompagnata da un costante desiderio di sfida e avventura. Professionista e abile in questa disciplina, Funicelli ha accumulato esperienza attraverso numerosi lanci che gli avevano consentito di perfezionare le sue tecniche. Oltre al suo coinvolgimento nel base jumping, Tommaso era anche legato al mondo dell’arrampicata: suo fratello, Daniele Funicelli, è noto per essere commissario del Parco dell’Appia Antica e vicepresidente della Sezione romana del Club alpino italiano. Questa vicinanza alle attività di montagna e alpinismo ha dato a Tommaso ulteriori opportunità per esplorare le sue passioni.
Funicelli non era soltanto un atleta ma anche parte di una famiglia legata alla valorizzazione ambientale e alle pratiche sportive nella natura. La sua vita rifletteva una vera e propria dedizione all’avventura, che lo portava a esplorare paesaggi mozzafiato dall’alto. Viste le sue competenze, non sorprende che avesse scelto il Plan Cou per il suo ultimo lancio, un luogo iconico per gli amanti degli sport estremi.
L’incidente fatale
La tragedia si è verificata venerdì scorso, quando Tommaso Funicelli ha effettuato il suo lancio nella Val di Rhêmes, a un’altitudine di circa 2100 metri. Stando alle prime ricostruzioni, nonostante la tuta alare si sia aperta, Funicelli non è riuscito a frenare la caduta. Esperti e amici sanno bene che nel base jumping ogni dettaglio conta e un errore, anche minimo, può avere conseguenze devastanti. Gli scienziati affermano che la stanchezza è un fattore critico in situazioni del genere. Poco prima di lanciarsi, Tommaso ha contattato il fratello, esprimendo il suo stato di affaticamento e promettendo di chiamarlo nuovamente breve. Questa comunicazione è stata l’ultima, creando una nube di angoscia intorno all’incidente.
Dopo il lancio, il personale di soccorso è stato rapidamente attivato. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves e il soccorso alpino valdostano. Le operazioni di ricerca sono durate per diverse ore e, grazie alla visibilità di una parte della vela della tuta alare, il corpo di Funicelli è stato ritrovato nel tardo pomeriggio, in una difficile zona boschiva a circa 1300 metri di altitudine. La ricerca non è stata semplice a causa delle condizioni ambientali e della difficile accessibilità della zona, ma la prontezza e la determinazione dei soccorritori hanno permesso di trovare Tommaso, portando a termine una tragica missione.
Le reazioni e l’eredità di Tommaso Funicelli
La morte di Tommaso Funicelli ha suscitato un’ondata di tristezza e shock nella comunità del base jumping e tra coloro che lo conoccevano. Molti amici e colleghi lo ricordano come un appassionato di sport estremi, sempre pronto a spingersi oltre i propri limiti e a trasmettere agli altri il sensibilità riguardante la sicurezza. Diversi esponenti della comunità sportiva lo hanno omaggiato attraverso social media e incontri commemorativi, sottolineando non solo il suo talento ma anche il suo spirito avventuroso.
Fratello di un noto esponente politico e figura rispettata in ambito alpinistico, la vita di Funicelli rappresenta un esempio di come sport e valori familiari possono intersecarsi. L’incidente ha sollevato interrogativi sull’importanza della preparazione fisica e mentale nello svolgere attività ad alto rischio come il base jumping. Professionisti del settore invitano a una maggiore consapevolezza riguardo ai segnali di affaticamento prima di intraprendere tali operazioni, sottolineando che la sicurezza deve sempre avere la precedenza. La memoria di Tommaso Funicelli vivrà nei cuori di chi lo ha conosciuto, poiché la sua vita testimonia l’importanza della passione, della dedizione e della sicurezza negli sport estremi.