Tragica morte di un neonato: la procura di Genova apre un'inchiesta per omicidio colposo

Tragica morte di un neonato: la procura di Genova apre un’inchiesta per omicidio colposo

Tragedia a Genova: un neonato muore dopo 12 giorni dalla nascita, avviata un’inchiesta per omicidio colposo contro quattro professionisti della salute per presunti errori durante il parto.
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Tragica morte di un neonato: la procura di Genova apre un'inchiesta per omicidio colposo - Gaeta.it

Un terribile episodio ha scosso la città di Genova durante il periodo natalizio. La vigilia di Natale, una famiglia ha vissuto un incubo che nessun genitore dovrebbe mai affrontare: la morte del proprio neonato, sopraggiunto solo 12 giorni dopo la nascita. La gravità della situazione ha spinto la procura locale ad avviare un’inchiesta per omicidio colposo, coinvolgendo quattro professionisti della salute, tra cui medici ginecologi e ostetriche dell’ospedale San Martino. I genitori, supportati dal loro legale Fabio Panariello, sostengono che ci siano state gravi negligenze durante il parto.

Accuse contro il personale medico

La denuncia presentata dai genitori del piccolo indica che il personale medico avrebbe somministrato il farmaco Angusta per indurre il parto, senza presentare chiaramente gli effetti collaterali e senza ottenere il consenso informato necessario. Questa affermazione è particolarmente preoccupante, poiché il consenso informato rappresenta un principio fondamentale nella pratica medica, garantendo la trasparenza e la sicurezza del paziente.

In aggiunta, i genitori lamentano che la richiesta di un taglio cesareo, avanzata dalla madre, non sia stata considerata. La situazione è ulteriormente aggravata dall’arrivo tardivo dell’anestesista, che ha sollevato dubbi sull’adeguatezza della gestione del parto. Questi eventi hanno lasciato i genitori con un forte senso di impotenza e di colpevolezza, di fronte a una vita così fragile spezzata prematuramente.

Il medico responsabile e il suo passato

Nella denuncia, l’attenzione si concentra in particolare su un ginecologo che, secondo quanto riportato, non sarebbe mai stato presente durante le operazioni di parto, nonostante la sua posizione di medico responsabile. Questo dettaglio è ulteriormente complicato dalla sua storia professionale: nel 2008, il ginecologo era stato condannato per la morte di un neonato, situazione dovuta al rifiuto di effettuare un taglio cesareo. Ancora, nel 2015 ha ricevuto una condanna per aver rifiutato di praticare un’interruzione di gravidanza a due pazienti, con il pretesto del suo status di medico obiettore.

Le ricostruzioni di quanto accaduto la notte del parto possono sollevare interrogativi e angoscia nei genitori e nell’opinione pubblica. Le questioni di affidabilità e responsabilità nel contesto della salute materna e infantile diventano di interesse cruciale in questo caso.

Procedimenti legali e autopsia

Il pubblico ministero Giuseppe Longo, appartenente al pool Sanità e lavoro, ha già avviato un procedimento per stabilire la verità dei fatti. È stato affidato un incarico per la realizzazione di un’autopsia sul corpo del neonato, al fine di verificare se esista un nesso causale tra la sua morte e la somministrazione del farmaco Angusta nonché il mancato intervento di un taglio cesareo. Questi passaggi processuali sono fondamentali per comprendere la dinamica della tragedia e per chiarire eventuali responsabilità.

La comunità di Genova attende ansiosamente gli esiti dell’indagine, in un contesto dove il tema della sicurezza sanitaria, particolarmente in momenti così delicati come la nascita, diventa sempre più centrale. La morte di un neonato è un evento che segna profondamente non solo i genitori, ma anche l’intera comunità, sollevando al contempo interrogativi sulla professione medica e sulla necessità di procedure sempre più rigide per garantire la vita e la salute dei più vulnerabili.

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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