Tre drammatici eventi che si sono verificati nelle montagne italiane hanno segnato un triste destino comune tra un giovane alpinista francese e un professore milanese. La storia di Loic Hallouin, ventenne determinato a conquistare vette prestigiose, e di Roberto Sebastiano Greco, sessantasettenne appassionato di escursionismo, esemplifica il rischio insito nelle pratiche alpine e le insidie della natura. Questo articolo esplora gli incidenti che hanno portato alla loro scomparsa e le circostanze che li hanno uniti in un destino tragico.
Il dramma di Loic Hallouin: un sogno infranto sul Monte Bianco
La passione per la montagna
Loic Hallouin, giovane alpinista proveniente da Tolosa, rappresentava l’incarnazione della determinazione e della gioventù. Con una forte passione per l’arrampicata, sognava di scalare il Tetto d’Europa, il Monte Bianco. La sua scelta di affrontare il pilone centrale del Freney non era casuale: quell’itinerario era rinomato per la sua difficoltà e per la sua storia avventurosa, segnata da successi e tragedie. Hallouin, insieme a due amici di 20 e 19 anni, si era preparato ad affrontare questa sfida, trascorrendo la notte al bivacco Eccles a 3.860 metri.
L’incidente fatale
Il giorno dell’incidente, Loic e i suoi amici iniziarono la loro ascensione intorno alle 5 del mattino, ma la sorte non era dalla loro parte. Durante la salita, una pietra sotto i piedi di Hallouin cedette, facendolo precipitare per oltre 400 metri sul Colle Eccles, interrompendo bruscamente il suo sogno di scalata. I suoi compagni, impotenti, assistettero alla caduta e all’inevitabile disperazione.
Il recupero del corpo di Loic avvenne sul versante del ghiacciaio del Freney, nella crepacciata terminale, ad opera del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di Finanza. Le operazioni si sono svolte in un contesto difficile, ma i soccorritori hanno lavorato instancabilmente per portare la salma a valle e farla arrivare alla camera mortuaria di Courmayeur, dove si sarebbero svolte le operazioni di riconoscimento ufficiale.
La tragedia di Roberto Sebastiano Greco: un’escursione fatale
La vita del professore
Dall’altro lato dell’Italia, a quasi duemila metri più in basso, la vita di Roberto Sebastiano Greco si è drammaticamente interrotta. Docente a contratto e con un’esperienza pluriennale in agenzie di pubblicità internazionali, Greco era in villeggiatura ai piedi del Monte Rosa. La sua passione per la montagna lo aveva portato a intraprendere un’escursione solitaria da Gaby, nella valle di Gressoney, verso il Colle della Vecchia, un valico che, a quota 2.185 metri, offre panorami mozzafiato ma può rivelarsi insidioso.
La ricerca e il ritrovamento
Preoccupati dall’assenza di Roberto, i familiari hanno dato l’allarme nel pomeriggio, dopo che non era rientrato come previsto. Le ricerche si sono svolte in un contesto di clima temperato e vegetazione rigogliosa, contrapposto al ghiaccio e alla roccia del Monte Bianco. Le squadre di soccorso, tra cui il Soccorso alpino valdostano e il Corpo valdostano dei vigili del fuoco, sono state mobilitate immediatamente.
Dopo un’intensa giornata di ricerche che ha incluso anche sorvoli in elicottero e unità cinofile, i soccorritori hanno trovato il corpo di Greco in una scarpata, alcuni metri più in basso dal sentiero numero sette, non lontano dall’itinerario che il professor Greco aveva dichiarato di voler intraprendere. Questo tragico ritrovamento ha messo in evidenza quanto possa essere insidiosa la montagna, che custodisce bellezze e pericoli, riservando un destino inaspettato a chi la frequenta.
Un destino tragico e congiunto
Le storie di Loic Hallouin e Roberto Sebastiano Greco, pur diverse nel loro contesto, si intrecciano in un messaggio forte e chiaro: la montagna, pur essendo una fonte di avventure e bellezze naturali, può diventare letale. Entrambi gli incidenti evidenziano la fragilità della vita e il rispetto che bisogna avere nei confronti della natura. La memoria di questi due uomini rimarrà impressa nella comunità alpinistica e tra coloro che amano esplorare le meraviglie delle montagne.