Tragico caso di malasanità: la famiglia di un 75enne ottiene risarcimento di 1,1 milioni di euro

Tragico caso di malasanità: la famiglia di un 75enne ottiene risarcimento di 1,1 milioni di euro

Malasanità a Cagliari: un 75enne muore dopo cinque interventi chirurgici, la famiglia ottiene un risarcimento di 1,1 milioni per negligenza medica e carenze nella gestione post-operatoria.
Tragico caso di malasanitC3A03A la Tragico caso di malasanitC3A03A la
Tragico caso di malasanità: la famiglia di un 75enne ottiene risarcimento di 1,1 milioni di euro - Gaeta.it

Un caso di malasanità a Cagliari ha portato alla morte di un 75enne dopo cinque interventi chirurgici per occlusione intestinale. La famiglia ha recentemente vinto una battaglia legale contro i medici dell’Arnas Brotzu, ottenendo un risarcimento di 1,1 milioni di euro. La situazione ha messo in luce gravi carenze nella gestione medica e ha sollevato domande sulle procedure chirurgiche e sul monitoraggio post-operatorio.

Il decorso del caso e le responsabilità mediche

Nel 2021, il paziente è stato sottoposto a vari interventi per affrontare un’occlusione intestinale. Purtroppo, le sue condizioni sono peggiorate e alla fine è deceduto a causa di complicazioni post-operatorie. Si tratta di un caso che ha suscitato l’attenzione non solo dei familiari, ma anche delle autorità sanitarie locali.

Durante il processo, i consulenti tecnici hanno evidenziato che i medici hanno commesso errori significativi nella diagnosi e gestione delle complicazioni, oltre a omettere un monitoraggio adeguato dello stato di salute del paziente dopo l’operazione. La sentenza del tribunale ha determinato che i sanitari non hanno rispettato i protocolli diagnostici e terapeutici, compromettendo gravemente le possibilità di recupero dell’uomo.

La battaglia legale e il risarcimento

Dopo la morte del 75enne, i familiari hanno deciso di agire legalmente contro l’ospedale Arnas Brotzu seguendo i suggerimenti di esperti in materia di responsabilità medica. L’avvocato Gabriele Chiarini ha rappresentato la famiglia nel processo, dove è stata dimostrata la negligenza dei medici coinvolti. A dicembre, il tribunale civile ha riconosciuto la responsabilità della struttura ospedaliera, dichiarando che la mancanza di attenzione e competenza ha portato a un’inevitabile tragedia.

Il risarcimento di 1,1 milioni di euro è stato assegnato per i danni morali e materiali subiti dai familiari. La somma è stata considerata una forma di compensazione per il dolore causato dalla perdita del congiunto, avvenuta in circostanze che sarebbero potute essere evitate con una gestione adeguata delle operazioni e un migliore follow-up.

Implicazioni per la sanità pubblica e diritti dei pazienti

Questo triste episodio solleva questioni fondamentali riguardo alla qualità delle cure e alla responsabilità dei professionisti nel settore sanitario. Il legale della famiglia sottolinea che il risarcimento, sebbene significativo, non riporterà indietro il paziente, ma rappresenta un passo importante nella lotta per il riconoscimento dei diritti dei pazienti. Ogni individuo ha diritto a ricevere trattamenti medici che rispettino gli standard di sicurezza e professionalità, evitando che episodi del genere possano ripetersi in futuro.

Il caso ha anche messo in evidenza la necessità di una formazione continua per il personale sanitario, affinché si possano evitare errori di questo tipo. È essenziale che gli ospedali attuino protocolli rigorosi e ottimizzati per garantire la sicurezza dei pazienti, contribuendo a rafforzare la fiducia della popolazione nel sistema sanitario.

Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Armando Proietti

Change privacy settings
×