Tragico errore diagnostico: un uomo muore di aneurisma scambiato per colica renale

Tragico errore diagnostico: un uomo muore di aneurisma scambiato per colica renale

Un uomo di 69 anni muore a Casale Monferrato per un aneurisma dell’aorta, inizialmente scambiato per colica renale; la famiglia riceve un risarcimento di 480 mila euro dopo gravi errori diagnostici.
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Tragico errore diagnostico: un uomo muore di aneurisma scambiato per colica renale - Gaeta.it

Un fatto estremamente grave è accaduto a Casale Monferrato, dove un uomo di 69 anni ha perso la vita a causa di un aneurisma dell’aorta, inizialmente scambiato per calcoli renali. Questo episodio ha portato alla famiglia del defunto a ricevere un risarcimento di 480 mila euro, ma solleva anche interrogativi rilevanti sulla qualità dei servizi sanitari e sull’importanza di diagnosi precise e tempestive.

Un doloroso viaggio in ospedale

Il 9 gennaio 2022, il 69enne si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Casale Monferrato, lamentando un intenso dolore addominale localizzato sul fianco sinistro. Una volta sottoposto a una radiografia, i medici lo dimettono con una diagnosi di colica renale e una prescrizione di antidolorifici. In questa prima visita, il radiologo aveva tuttavia segnalato un possibile sospetto di ectasia aortica. Questo potrebbe essere stato un indizio cruciale, ma non viene approfondito adeguatamente dai medici.

Dopo un paio d’ore, nella sua abitazione, il paziente accusa un aggravamento delle condizioni di salute. Ritornato in ospedale, i sintomi si sono rivelati gravi: perdita di coscienza e vomito con tracce di sangue. A questo punto, si sarebbe dovuto attivare un percorso d’urgenza per una nuova diagnosi. Invece, il tempo di attesa per comprendere la gravità della situazione si allunga e solo dopo diverse ore, una TAC d’urgenza rivela la rottura di un aneurisma dell’aorta addominale.

Sfortunatamente, il quadro clinico è già compromesso al momento del trasferimento d’urgenza all’ospedale di Alessandria. Qui il paziente arriva in arresto cardiaco e, nonostante gli sforzi per salvarlo, muore durante l’intervento chirurgico a causa di shock emorragico. La successione degli eventi e i segnali trascurati sollevano serie preoccupazioni sul protocollo di emergenza seguito dal personale sanitario.

Accertamenti post mortem e responsabilità

A seguito della tragedia, l’autopsia compiuta dai medici legali per conto della famiglia del defunto ha messo in luce diverse criticità nelle pratiche di diagnosi e terapeutiche. La prima visita al pronto soccorso è stata condotta in modo superficiale, senza seguire le linee guida stabilite. Nonostante la segnalazione del radiologo e i dolori addominali manifestati dal paziente, non sono stati richiesti ulteriori accertamenti.

In secondo luogo, durante l’accesso successivo all’ospedale, i sanitari non attivano l’indagine d’urgenza necessaria, nemmeno di fronte a segni evidenti di deterioramento della salute del paziente. Questi eventi sollevano dubbi su come le mancanze nel protocollo sanitario abbiano contribuito a questa tragica conclusione, suggerendo che ci sono zone grigie nella formazione e nella vigilanza del personale medico.

Risarcimento e implicazioni per il sistema sanitario

Dopo due anni di trattative legali, la famiglia dell’uomo, composta dalla moglie e dai due figli, ha presentato una richiesta di risarcimento all’ospedale. Si è arrivati infine a una soluzione stragiudiziale, con un risarcimento di 480 mila euro. Sebbene questa somma possa in parte alleviare il carico finanziario e il dolore per la perdita, non restituisce la vita al marito e padre, vittima di un sistema che ha mostrato profonde lacune.

Il caso evidenzia l’assoluta necessità di diagnosi rapide e precise, poiché l’errore ha avuto conseguenze irreversibili. È un altro esempio di quanto sia essenziale garantire che i medici e il personale sanitario abbiano accesso a formazione continua e protocolli rigorosi per ridurre al minimo il rischio di errori diagnostici. La qualità delle cure mediche deve sempre essere prioritaria per evitare che eventi simili possano ripetersi in futuro.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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