Un drammatico episodio ha scosso la comunità di TORTOLÌ e le aree circostanti, dove un imprenditore di 74 anni, Mario Floris, ha perso la vita in un incidente avvenuto durante l’attività lavorativa. Il medico legale e i Carabinieri sono già intervenuti per avviare le indagini, cercando di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato a questo tragico evento.
La dinamica dell’incidente a Ilbono
Dettagli dell’accaduto
Il tragico incidente si è verificato ieri nella zona di Tarè, nelle campagne di Ilbono, non lontano dal confine con Loceri. Mario Floris stava guidando un escavatore quando, per cause ancora da accertare, è stato colpito alla testa dalla benna del macchinario che stava operando. La violenza dell’impatto è stata tale che, all’arrivo dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare per salvare la vita dell’uomo.
Non appena sono stati allertati, i medici del 118 e l’equipaggio dell’elisoccorso si sono precipitati sul luogo dell’incidente. Purtroppo, al loro arrivo, Mario era già deceduto. È stata una situazione particolarmente drammatica, che ha lasciato amici e colleghi sgomenti.
Interventi delle autorità competenti
Immediatamente dopo il tragico evento, sul posto sono giunti i Carabinieri, che hanno avviato le procedure di indagine. Anche i tecnici dello SPRESAL si sono recati sul luogo del sinistro per effettuare le necessarie verifiche sull’applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro. La pubblica accusa, rappresentata dalla PM Valentina Vitolo, ha aperto un’inchiesta per valutare se siano stati rispettati i protocolli di sicurezza e se i dispositivi antinfortunistici fossero utilizzabili al momento dell’incidente.
È fondamentale che venga effettuata una completa ricostruzione della dinamica dell’incidente, per garantire giustizia e prevenire futuri eventi simili. Le indagini si concentreranno sull’applicazione delle misure di sicurezza sul posto di lavoro e sul comportamento dell’imprenditore al momento dell’incidente.
La vita e la carriera di Mario Floris
Un imprenditore conosciuto nel settore
Mario Floris era un imprenditore ben noto nel settore del movimento terra e dell’estrazione di materiale lapideo. Con una carriera costruita su anni di esperienza e competenza, Floris aveva guadagnato la stima di clienti e colleghi, diventando un punto di riferimento per molte aziende locali. La sua vasta conoscenza del settore e il suo impegno per la qualità hanno contribuito alla crescita dell’attività.
La cava di proprietà di Floris a Tortolì era rinomata non solo per i materiali estratti, ma anche per le pratiche lavorative adottate. La sua dedizione al lavoro era evidente: si occupava personalmente delle operazioni quotidiane e monitorava costantemente l’andamento delle attività. Questo impegno aveva contribuito a mantenere elevati standard di sicurezza, rendendo la sua azienda un modello per altri nel settore.
Impatto sulla comunità
La morte di Mario Floris ha suscitato un’ondata di tristezza e incredulità tra gli abitanti della zona. In molti lo ricordano per la sua disponibilità, la sua professionalità e il suo spirito collaborativo. La comunità di Tortolì e le aree limitrofe si stringo attorno alla famiglia di Floris, che ora deve affrontare un lutto inimmaginabile.
L’accaduto serve anche da monito sull’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro, un aspetto cruciale che richiede sempre massima attenzione, soprattutto in contesti così complessi e pericolosi come quello delle estrazioni. La speranza è che la triste vicenda porti a una riflessione collettiva e a misure più rigorose, al fine di garantire che incidenti così gravi non possano più ripetersi.