Un drammatico incidente ha scosso Torino, dove un autobus è caduto nel fiume Po, portando alla morte del conducente, Nicola Di Carlo, 64 anni. Di Carlo stava per effettuare un servizio di trasporto per una scolaresca proveniente da Milano diretta al Museo Egizio. L’episodio ha suscitato l’attenzione della procura, che ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo.
Le dinamiche dell’incidente
L’incidente è avvenuto durante le ore di punta, quando il traffico in centro aumenta. Secondo la polizia municipale, la manovra effettuata da Di Carlo è stata considerata “anomala”. Dopo aver svoltato a destra verso il Museo Egizio, l’autobus ha percorso pochi metri prima di fermarsi e iniziare a retrocedere. Questo ha portato il mezzo a tagliare un incrocio per poi scivolare verso il fiume, sfiorando e ferendo tre donne che si trovavano nei pressi. Le indagini si concentrano su quanto possa essere successo nel momento immediatamente precedente al tragico evento. Testimoni sostengono di aver visto l’autista in piedi accanto al volante poco prima della caduta, il che solleva interrogativi sulla causa della sua morte: un malore, un impatto violento o annegamento.
Indagini sul mezzo e sulla manutenzione
Un secondo aspetto critico dell’inchiesta riguarda le condizioni dell’autobus, un modello Volvo risalente a circa venti anni fa. Dopo essere stato recuperato in nottata, il veicolo è attualmente sotto sequestro presso un deposito comunale. È fondamentale capire se ci sia stata un’anomalia meccanica, come un guasto ai freni o al cambio, o se l’autobus fosse privo di errori di manutenzione. Amici intimi di Di Carlo, esperto autista e fondatore dell’azienda ‘Di Carlo Tours’, suggeriscono che il mezzo potesse essere dotato di un sistema di pilota automatico, il che rende ancora più urgente l’esame delle sue condizioni tecniche. Gli investigatori stanno perciò esaminando i registri di servizio dell’autobus, inclusi chilometri percorsi e orari di lavoro, per accertare eventuali irregolarità.
La figura di Nicola Di Carlo e la reazione della comunità
Nicola Di Carlo era molto conosciuto a Guglionesi, la sua città natale. Fondatore di un’azienda di noleggio autobus e agenzia di viaggi, era rinomato per la sua esperienza alla guida e la sua dedizione al lavoro. I suoi familiari, tra cui il figlio Carmine, hanno richiesto il rispetto per il loro dolore in un momento così difficile. L’azienda, operante a livello nazionale, non solo gestiva servizi di trasporto ma anche tour e viaggi, contribuendo alla mobilità di molti cittadini. La comunità ha espresso il proprio cordoglio per la perdita, sottolineando l’impatto significativo che Di Carlo aveva avuto nella vita di molti.
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Durante la stessa notte in cui è avvenuto il tragico incidente, si è verificato un evento preoccupante a breve distanza: una bicicletta è stata lanciata da un’altezza significativa, colpendo un locale chiuso lungo il fiume. Questo gesto, sebbene non correlato all’incidente dell’autobus, ha riacceso la memoria di un precedente episodio accaduto nel gennaio del 2023, quando un giovane studente era rimasto gravemente ferito. La coincidenza degli eventi ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nella zona, e le autorità locali sono ora sotto pressione per garantire la sicurezza dei cittadini.