Un tragico evento ha colpito il centro di Torino il pomeriggio del 26 marzo 2025, quando un pullman turistico è precipitato nel fiume Po dopo aver sfondato il parapetto lungo Corso Cairoli. Il mezzo, di proprietà della compagnia Di Carlo Tours di Campobasso, ha lasciato un segno profondo tanto per la città quanto per le dinamiche di sicurezza pubblica. L’unico occupante, l’autista di 64 anni, è stato trovato senza vita, provocando un profondo sconcerto nella comunità locale e sollevando interrogativi sulla sicurezza dei veicoli nella zona.
La dinamica dell’incidente
Le ricostruzioni dell’accaduto indicano che il pullman era precedentemente parcheggiato in piazza Vittorio Veneto, ma per motivi ancora da chiarire ha cominciato una retromarcia incontrollata. Le prime segnalazioni parlano di un’azione abrupta che ha portato il veicolo a superare il marciapiede e a sfiorare tre donne che si trovavano nei pressi del parapetto. Fortunatamente, queste sono state oggetto di soccorso immediato e hanno riportato solo ferite lievi, successivamente trasportate all’ospedale CTO per accertamenti. Sul luogo dell’incidente sono accorsi carabinieri, vigili del fuoco e squadre di soccorso acquatico, attivando tutte le procedure di emergenza per recuperare il corpo dell’autista dalle acque del fiume.
La polizia locale ha provveduto a chiudere il lungo Po Armando Diaz e il ponte Vittorio Emanuele I per garantire la sicurezza degli operanti e facilitare le operazioni di recupero, creando una zona di sicurezza attorno all’area colpita. Le cause che hanno portato il pullman a muoversi in maniera improvvisa rimangono da investigare e saranno oggetto di approfondimenti.
Testimonianze e ipotesi sulle cause
Diverse testimonianze raccolte da chi si trovava nel vicinato durante l’incidente hanno contribuito a ricostruire la dinamica. Filippo Camedda, un commerciante della zona, ha dichiarato di aver visto il pullman muoversi all’indietro ad alta velocità per alcuni istanti prima di sfondare il parapetto, apparentemente in bilico. Alcuni giovani canottieri, accortisi della scena, hanno cercato di intervenire rompendo i vetri del veicolo con un martello, ma, sfortunatamente, ogni loro tentativo si è rivelato vano.
Le ipotesi sulle cause dell’incidente sono attualmente oggetto di indagini. Gli investigatori considerano la possibilità che l’autista abbia subito un malore improvviso, come un infarto, che avrebbe compromesso la sua capacità di controllo del veicolo. Questi eventi hanno acceso un dibattito sulla necessità di protezioni e misure di sicurezza più robuste per i mezzi di trasporto pubblico e il monitoraggio della salute degli autisti, al fine di prevenire simili tragedie in futuro.
La situazione ha messo in luce anche l’importanza di una supervisione adeguata e della revisione delle procedure di emergenza in situazioni critiche, sottolineando quanto sia fondamentale la corretta gestione della sicurezza stradale e delle infrastrutture urbane.