Tragico incidente in Albania: la denuncia di Giusy Di Tella e il ferimento del fidanzato Nicola Iorio

Tragico incidente in Albania: la denuncia di Giusy Di Tella e il ferimento del fidanzato Nicola Iorio

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Tragico incidente in Albania: la denuncia di Giusy Di Tella e il ferimento del fidanzato Nicola Iorio - Gaeta.it

La recente tragedia in Albania ha scosso profondamente le famiglie coinvolte, portando all’attenzione pubblica dettagli inquietanti riguardanti un incidente mortale avvenuto in mare. La vittima, Nicola Iorio, è deceduto a causa di uno scontro tra moto d’acqua nei pressi di Velipoja, una località balneare vicino a Scutari. Giusy Di Tella, fidanzata di Nicola e sorella di Salvatore Di Tella, il quale è stato arrestato dalle autorità locali, condivide la sua versione dei fatti, sostenendo che si è trattato di un tragico evento accidentale.

L’incidente nel mare albanese

Cos’è successo a Velipoja

Il drammatico scontro è avvenuto mentre Giusy, Nicola e Salvatore erano in Albania per partecipare a un matrimonio di famiglia. Le moto d’acqua si sono scontrate improvvisamente, portando tutti i passeggeri a cadere in mare. Secondo il racconto di Giusy, il momento dell’incidente era improvviso e inaspettato. “Stavo girando un video e appena il mio ragazzo mi ha dato il segnale di spegnere, è avvenuto l’impatto”, ha dichiarato a un’agenzia di stampa.

Salvatore Di Tella, che in quel momento era in acqua con Nicola, si è tuffato per tentare di soccorrerlo. Nonostante gli sforzi e i soccorsi tempestivi, Nicola è stato trasportato in ospedale, dove è deceduto. Giusy ha sottolineato che né lei, né Nicola, né Salvatore avevano assunto alcol o droghe prima dell’incidente, ritenendo che ci fosse una pressione per individuare un colpevole.

La reazione delle autorità locali

Le autorità albanesi hanno fermato Salvatore Di Tella, additandolo come presunto responsabile dell’incidente e ipotizzando il reato di omicidio colposo. Questa decisione ha ulteriormente complicato una situazione già tragica, generando preoccupazione tra i familiari coinvolti. Giusy ha espresso la sua incredulità riguardo a questa accusa, sostenendo che fosse infondata e che il dolore della loro perdita fosse aggravato dalla necessità di affrontare un’accusa così grave.

Solidarietà dalla comunità e intervento politico

Appello alla Farnesina

Giusy Di Tella non ha perso tempo nel chiedere aiuto alle autorità italiane, in particolare alla Farnesina, per assistere la sua famiglia nel rientro in Italia e nel chiarire le circostanze dell’incidente. “Quello che desideriamo è giustizia per Nicola”, ha affermato, sottolineando quanto sia difficile affrontare la perdita e la pressione delle indagini.

L’intervento dell’europarlamentare Martusciello

La situazione ha attirato l’attenzione anche di figure politiche come l’europarlamentare partenopeo Fulvio Martusciello, che ha già avviato contatti con il Ministero degli Affari Esteri e l’ambasciata italiana in Albania. Martusciello si è dichiarato pronto a supportare le famiglie colpite, facendo presente che necessita di fare chiarezza in merito all’accaduto. “Dopo aver parlato con i familiari, è emerso che si è trattato di un incidente. Non c’era nulla di illecito in ciò che stava accadendo al momento dell’impatto”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di un’indagine equa e trasparente.

La famiglia nel mirino della stampa

Falsi rumors e difesa dell’onore

In aggiunta alla tragedia vissuta, la famiglia Di Tella ha dovuto affrontare insinuazioni sulla sua integrità. Giusy ha voluto chiarire che, nonostante la storia passata di un parente, la loro famiglia è onesta e perbene. “Siamo stati sotto protezione, ma non abbiamo nulla a che fare con la criminalità”, ha fermamente dichiarato. Questo tipo di attacco alla reputazione in un momento così difficile ha aggravato il dolore, evitando un’esclusiva parte della lotta che stanno affrontando dopo la tragica perdita.

La vicenda, purtroppo, non è solo una storia di amore spezzato, ma mette in luce anche le complessità legali e sociali legate a un incidente fatale, che colpisce le famiglie coinvolte e pone interrogativi sulla giustizia e il trattamento riservato ai cittadini italiani all’estero.

Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 da Donatella Ercolano

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