Tragico incidente in Egitto: omo di 48 anni muore dopo attacco di squalo durante snorkeling

Tragico incidente in Egitto: omo di 48 anni muore dopo attacco di squalo durante snorkeling

La morte del diplomatico Gianluca Di Gioia in Egitto, attaccato da uno squalo durante lo snorkeling, solleva interrogativi sulla sicurezza marittima e avvia indagini da parte delle autorità locali e italiane.
Tragico incidente in Egitto3A o Tragico incidente in Egitto3A o
Tragico incidente in Egitto: omo di 48 anni muore dopo attacco di squalo durante snorkeling - Gaeta.it

La morte di Gianluca Di Gioia, un diplomatico romano di 48 anni, avvenuta in Egitto durante un’attività di snorkeling, ha scatenato una serie di indagini e discussioni riguardo alla sicurezza del mare nelle zone turistiche. Questo tragico epilogo ha portato alla chiusura di un tratto di mare da parte delle autorità egiziane, complicando ulteriormente il quadro giuridico e le procedure investigative. Il caso, che ha già sollevato interrogativi, è ora sotto l’attenzione sia della Procura locale che degli organi competenti italiani.

Le circostanze dell’incidente

Gianluca Di Gioia, che aveva compiuto 48 anni il 21 dicembre, stava trascorrendo una vacanza con la famiglia al Sataya Resort, rinomato per le sue meravigliose spiagge e il mare cristallino. Durante un’attività di snorkeling, è stato attaccato da uno squalo, riportando ferite fatali a braccia e gambe. Secondo la ricostruzione della Farnesina, Di Gioia avrebbe subito un morso che è stato fatale nonostante il tempestivo intervento del suo amico, Peppino Fappani. Quest’ultimo, odontotecnico di 69 anni, nuotava nelle immediate vicinanze e ha tentato di soccorrerlo. Tuttavia, le ferite erano così gravi da non lasciare scampo.

La notizia dell’attacco ha scosso non solo la sua famiglia, ma anche la comunità locale e i turisti che frequentavano la stessa zona. Per molti, il Mar Rosso rappresenta un luogo sicuro per praticare attività acquatiche, e un evento del genere mostra una realtà ben diversa. Con le festività di fine anno, il resort e la sua spiaggia accoglievano numerosi avventori, aumentando l’urgenza della questione sicurezza in mare.

Intersezione tra autorità egiziane e italiane

Le autorità egiziane hanno subito attivato un’inchiesta per capire le dinamiche che hanno portato a questo tragico episodio. In particolare, la Procura di Qusayr deve chiarire se ci siano stati mancati obblighi in merito alla segnalazione di potenziali pericoli per i bagnanti. La famiglia Di Gioia ha chiesto risposte, ma la maggior parte della ricostruzione sarà affidata esclusivamente agli enti locali, poiché la natura del reato è di carattere colposo. Ciò limita la possibilità di intervento da parte della giustizia italiana, a meno che la famiglia non decida di presentare un esposto.

Il fatto che vi sia stata una chiusura del tratto di mare da parte del ministero dell’Ambiente egiziano potrebbe suggerire l’esistenza di rischi concreti. Questo ha portato a ipotizzare che vi potesse essere una negligenza nella gestione della sicurezza balneare. In attesa di chiarimenti certi, è chiaro che la vicenda potrebbe avere ripercussioni su entrambi i lati, coinvolgendo anche gli organi di giustizia italiani se si stabilisse un nesso di responsabilità.

Il futuro delle indagini e il ruolo della famiglia

La famiglia Di Gioia, provata dalla tragedia, è ora in procinto di rientrare in Italia, mentre Peppino Fappani, l’amico superstite, sta per ricevere il consenso per la dimissione dall’ospedale. Nel momento in cui la famiglia affronterà il rientro, l’attenzione si concentrerà sull’evoluzione delle indagini e sul potenziale per portare avanti eventuali contestazioni legali.

Il coinvolgimento di autorità italiane potrebbe ottenere concretezza solo se la famiglia cercherà di esercitare pressione per ottenere giustizia. Gli esiti di questa vicenda dipenderanno non solo dai report investigativi che emergeranno in seguito alla chiusura del tratto di mare, ma anche dall’atteggiamento proattivo che la famiglia deciderà di adottare.

Il dramma di Gianluca Di Gioia non è solo un episodio isolato, ma una possibile spia di problemi più ampi riguardo alla sicurezza in acque turistiche. La comunità turistica, ora in attesa di sviluppi, si augura che venga fatta chiarezza per prevenire futuri incidenti nel Mar Rosso, una località amata da molti ma che in questo momento piange un suo residente.

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

Change privacy settings
×