Nel cuore delle terre vestine, domenica 1 giugno 2025, il voltigno ospiterà un evento che richiama radici profonde. La transumanza dei cavalli trasforma ancora una volta questo territorio in uno scenario ricco di storia e cultura, mettendo in luce un’usanza che si perde nel tempo. Chi partecipa potrà percorrere antiche vie tratturali e immergersi in un rito che lega natura e memoria.
La tradizione della transumanza e la sua origine nelle terre vestine
La transumanza rappresenta un movimento stagionale di animali e pastori, che risale a tempi antichi, probabilmente ben prima dell’epoca romana. Qui nelle terre vestine, ai piedi degli appennini abruzzesi, questo spostarsi tra i pascoli invernali e quelli estivi continua a scandire il ritmo della vita rurale. Il voltigno è noto per ospitare questa pratica ancestrale, che fino a oggi conserva molti degli aspetti originari.
Gli spostamenti avvengono seguendo percorsi noti come tratturi, sentieri erbosi o sterrati, creati dal passaggio ripetuto degli animali nel tempo. Queste vie, seppur semplici, configuravano una rete che collegava diverse aree montane e permetteva di raggiungere gli alpeggi estivi. Le terre vestine ospitano pascoli importanti come campo imperatore, rigopiano e valle d’angri, destinazioni privilegiate per cavalli e bestiame durante i mesi più caldi.
La pratica di spostare gli animali per sfruttare le risorse migliori non solo serviva all’agricoltura pastorale, ma consolidava anche legami sociali e culturali lungo questi tragitti. Si tratta dunque di un sistema di ciclico pendolarismo, in cui uomini e animali seguono un cammino noto e condiviso da generazioni.
I tratturi: strade rustiche ma storiche di un rito che ancora vive oggi
I tratturi utilizzati nella transumanza sono sentieri non pavimentati, modellati dal tempo e dal passaggio di migliaia di zoccoli e piedi. Questi percorsi sterrati non sono semplici camminamenti, ma rappresentano un’infrastruttura naturalistica che garantiva la connessione tra aree montane e pianeggianti. Si snodano lungo il territorio abruzzese, facilitando il movimento degli animali attraverso vallate e crinali.
In questa rete di vie, ogni sentiero assume nome e storia. La persistenza dei tratturi spiega come tradizioni antiche sopravvivano ancora oggi, anche se molto meno rispetto al passato. Oggi questi tragitti sono riscoperti non solo per motivi agricoli ma anche dal punto di vista turistico e culturale. Camminare lungo un tratturo significa ripercorrere migliaia di anni di storia rurale, osservare oltre i paesaggi e immaginare i pastori e i loro animali in marcia.
Il mantenimento di queste vie rappresenta quindi una risorsa irrinunciabile. Le amministrazioni locali e gruppi associativi lavorano per proteggere e valorizzare i tratturi, riconoscendoli come testimonianza concreta di un passato vivo.
Iniziative di valorizzazione e progetti di sviluppo locale nel territorio del voltigno
Nel contesto delle terre vestine, il GAL terre pescaresi ha promosso diversi progetti con l’obiettivo di rilanciare la zona attraverso la sua storia e l’ambiente. Tra questi, iniziative come Abruzzo Lento e Voltigno Lands mirano a recuperare spazi e tradizioni, invitando appassionati e turisti ad esplorare sentieri poco conosciuti e paesaggi autentici.
Il cammino delle grandi abbazie e la via del sale sono altre vie storiche che si intrecciano in questo territorio, offrendo molteplici possibilità di scoperta. Progetti come MAGS portano attenzione su aspetti culturali e ambientali, creando occasioni per eventi e manifestazioni che attirano visitatori.
Per partecipare alla transumanza al voltigno è richiesta la prenotazione, a tutela della sicurezza e per garantire un’esperienza organizzata nel rispetto dell’ambiente e della tradizione. Queste iniziative puntano a mantenere viva una pratica storica, integrandola con la fruizione turistica che fa riscoprire il territorio.
Il 1 giugno 2025 il voltigno si trasformerà così in un luogo di incontro tra passato e presente, con la transumanza dei cavalli come protagonista. L’evento riporta alla luce un rito che continua a raccontare le radici di queste montagne, offrendo al pubblico l’occasione di seguire antiche vie e di conoscere una tradizione radicata, importante per l’identità locale.