Acerra è stata recentemente al centro di un caso di cronaca che ha colpito l’attenzione di molti. Il 1° dicembre, tre uomini sono stati coinvolti in una serie di rapine che, tra settembre e dicembre, hanno terrorizzato i giovani della zona. Biagio Mazzuoccolo e Antonio Marchese, entrambi ventenni, sono stati arrestati e portati in carcere, mentre Edoardo Sorrentino, di 39 anni, si trova ai domiciliari. Le indagini condotte dal Commissariato locale, dirette dal vicequestore Livia Nicodemo, hanno rivelato un quadro di aggressioni sistematiche.
Le accuse e le evidenze raccolte
L’inchiesta ha portato alla luce prove schiaccianti contro i tre uomini, che sono accusati di aver agito in concorso tra loro per effettuare diverse rapine ai danni di giovani nel territorio di Acerra. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola su richiesta della Procura, ha evidenziato un modus operandi violento e premeditato. Gli eventi delinquenziali sono stati registrati tra il 5 e il 17 settembre, creando un clima di paura tra gli abitanti della zona.
Le modalità di esecuzione delle rapine risultano particolarmente inquietanti. I tre uomini hanno mostrato una certa organizzazione nella commissione dei crimini, prendendo di mira le loro vittime in luoghi isolati, come il parcheggio dell’Ipercoop. Questo scenario ha messo in luce una tendenza all’uso di violenza nelle rapine, usando minacce dirette e aggressioni fisiche per costringere le vittime a cedere i loro beni.
Dettaglio delle rapine avvenute
Il primo episodio è avvenuto il 5 settembre, in un parcheggio isolato. Un uomo è stato avvicinato da un’autovettura con a bordo due individui. Spinto a muoversi verso una zona isolata con la scusa di un incontro, il malcapitato è stato minacciato con un coltello e derubato di 20 euro, di due anelli e delle carte di credito. Prima di fuggire, i rapinatori hanno anche forato le gomme della sua auto, aumentando il senso di vulnerabilità della vittima.
Nel secondo evento, che si è svolto il 15 settembre, un altro uomo è stato aggredito da un gruppo di tre persone. Dopo essere stato costretto a spostare l’auto in una strada secondaria, il malcapitato è stato derubato di 60 euro e del suo cellulare, che i delinquenti hanno provveduto a formattare per rimuovere ogni traccia. La minaccia di ritorsioni, evidenziata dalle foto scattate alla sua vettura e al documento d’identità, ha lasciato un’ulteriore impressione di paura.
L’ultimo colpo è avvenuto il 17 settembre, quando un automobilista alla guida della sua Yaris è stato bloccato all’altezza della rotonda dell’Ipercoop. Costretto a fermarsi, l’uomo è stato aggredito con una tenaglia e picchiato, subendo la sottrazione di denaro, telefono ed effetti personali. Questi episodi hanno evidenziato la spietatezza della banda e la necessità di interventi da parte delle forze dell’ordine.
Aggiornamenti dalla misura cautelare
A seguito dell’interrogatorio di garanzia, la difesa di Antonio Marchese, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Esposito, ha richiesto la sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari. Con la richiesta, il legale ha sottolineato fattori che potevano attenuare le esigenze cautelari. Il Gip del Tribunale di Nola ha accolto questa istanza, consentendo il passaggio agli arresti domiciliari in attesa dell’inizio del processo.
Le indagini nel frattempo continuano. Gli agenti del Commissariato di Acerra sono impegnati nella ricostruzione dell’intera rete di responsabilità legata a queste rapine, cercando di accertare se vi siano ulteriori episodi ascrivibili ai membri della banda. La lotta contro la criminalità nella zona resta una priorità per le autorità.