Tre italiani accusati di stalking per aver tormentato la famiglia marocchina nel palazzo di Torino

Tre italiani accusati di stalking per aver tormentato la famiglia marocchina nel palazzo di Torino

A Torino, una famiglia italiana è accusata di stalking nei confronti di una coppia marocchina e dei loro figli, dopo aver occupato abusivamente un appartamento e causato gravi disagi.
Tre italiani accusati di stalk Tre italiani accusati di stalk
Tre italiani accusati di stalking per aver tormentato la famiglia marocchina nel palazzo di Torino - Gaeta.it

Un caso di presunto stalking è emerso a Torino, dove tre italiani, una famiglia composta da padre, madre e figlia, sono stati imputati per aver occupato abusivamente un appartamento e poi aver infastidito gli inquilini del piano di sotto. Le vittime, una coppia marocchina e i loro cinque figli, si sono costituiti parte civile nel processo, supportati dall’avvocato Alessandro Bellina. La vicenda, le cui radici affondano nel 2022, ha portato a un’udienza in tribunale che ha rivelato dettagli inquietanti di una situazione di abuso e paura.

Il tribunale di Torino e le accuse di stalking

L’udienza si è svolta in un’aula del tribunale di Torino, dove sono emerse testimonianze inquietanti da parte delle presunte vittime. La famiglia marocchina ha reso noto che il loro stato di vita è stato stravolto dalla presenza invadente e dal comportamento aggressivo dei nuovi vicini di casa. Secondo i resoconti, il comportamento molesto degli imputati non si è limitato solo al rumore. Sono stati registrati episodi di violenza fisica e verbale, che hanno spinto la famiglia a presentare denuncia.

Un episodio in particolare ha colpito l’uditorio: la madre della famiglia marocchina ha raccontato di una notte in cui, esasperata dai rumori molesti provenienti dall’appartamento sopra, è uscita per chiedere di smettere. La reazione della donna e della figlia degli accusati è stata violenta; le due le hanno strappato i capelli, mentre il padre le ha dato un pugno al volto, facendola svenire. Questo attacco ha portato a delle lesioni, che i medici hanno giudicato guaribili in sessanta giorni.

Le testimonianze delle vittime e l’atmosfera di paura

Le testimonianze in aula hanno dipinto un quadro di angoscia e paura vissuto dalla famiglia marocchina. La madre ha descritto come i costanti rumori provenienti dall’appartamento superiore rendessero impossibile riposare. Non solo battiti di piedi o urla, ma anche atti di intimidazione e minacce che si manifestavano con insulti e colpi alla porta. I bambini, come raccontato dalla madre, vivevano in uno stato di stress tale che uno di loro, normalmente uno studente modello, ha cominciato a faticare negli studi e a piangere regolarmente.

La situazione ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale della madre, che ha iniziato a ricevere cure da uno specialista e ha dovuto fare uso di farmaci per gestire l’ansia generata dagli episodi di violenza. Ciò ha messo in evidenza come la vita quotidiana di questa famiglia fosse stata compromessa da questi abusi. La paura che attraversava le stanze della loro casa è divenuta parte della loro routine, un clima di terrore che continua a persistere anche dopo l’occupazione del loro appartamento da parte della famiglia italiana.

La difesa degli imputati e lo svolgimento del processo

Durante l’udienza, gli avvocati difensori Paola Rubeo e Salvo Greco hanno cercato di confutare le accuse rivolte ai loro assistiti. Hanno negato che fossero comportamenti di stalking, cercando di dimostrare che i disordini e le tensioni all’interno della palazzina avessero cause più complesse e non completamente attribuibili alla loro condotta. Gli imputati, secondo quanto riferito, ribadiscono la loro innocenza e contestano le affermazioni delle vittime, ritenendole infondate.

Saranno quindi attesi ulteriori sviluppi nelle prossime udienze. Il caso ha attirato attenzione non solo per la gravità delle accuse di stalking, ma anche per la dinamica familiare che si gioca in questo difficile contesto abitativo. Con l’accusa di aver reso la vita insopportabile per gli inquilini del piano di sotto, il processo si sviluppa in un intreccio di diritti e doveri, portando alla luce le sfide che possono sorgere in contesti abitativi complessi. L’udienza si è chiusa con l’attesa di nuove testimonianze e prove, mentre la comunità guarda con apprensione a come si evolverà la situazione.

Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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